Che giocatore è diventato Tijjani Reijnders: il faro del Milan e versione 2.0
Che giocatore è diventato Tijjani Reijnders. Una frase che risuona nella testa di tutti tra lo stupore dopo aver visto il passaggio illuminante per Chukwueze in occasione del primo gol rossonero contro il Sassuolo, e la meraviglia per la facilità con cui segna il suo settimo gol nelle ultime otto partite. Il centrocampista olandese si sta affermando finalmente con tutto il suo potenziale ed era esattamente quello che ci si aspettava da lui quest'anno.
Margini
La prima stagione di Tijjani Reijnders al Milan di certo non può essere definita un flop, ma al termine dell'annata c'era la sensazione di essere davanti a un giocatore dalle qualità tecniche, di posizione e di intelligenza calcistica importanti ma che non erano venute fuori al 100% nel suo primo anno in rossonero. In altre parole: il potenziale si era visto tutto ma non sempre si era attuato. Vuoi per il sacrosanto ambientamento in un nuovo campionato, vuoi per lo schieramento in un ruolo che non gli si addiceva e con troppi compiti difensivi, vuoi anche per un po' di inefficienza sotto porta. Una stagione promettente e con ottimi spunti ma con la sensazione che negli anni a venire si sarebbe potuto vedere una versione ancora migliore di Tijjani Reijnders.
Reijnders 2.0
Ed ecco a voi servita, quest'anno, la versione Tijjani Reijnders. Nonostante abbia giocato tantissimo l'anno scorso tra Milan e Olanda, il centrocampista quest'anno ha patito poco la stanchezza e si è presentato in grande spolvero e più consapevole. Uno dei problemi più grandi era il vederlo troppo lontano dalla porta o comunque dall'area di rigore dove uno con la sua visione di gioco, la sua capacità di inserimento e la sua cifra balistica fa più male all'avversario. Il merito di Fonseca sta qui, averlo coinvolto maggiormente nella fase offensiva, forte anche di un Fofana che gli copre le spalle. Con questa soluzione e con un anno di Milan nelle gambe, tutto il talento che si era intravisto l'anno prima sta sgorgando fuori in queste settimane. Nelle ultime otto partite ha segnato sette gol, un dato davvero impressionante. In mezzo al campo, insieme all'ex Monaco, è diventato padrone ed è l'autentico faro rossonero che riesce a legare le parti del gioco: conduzione palla che sembra arte in movimento, gestione sempre con i tempi giusti, pochissimi errori. Una pedina imprescindibile per Fonseca ma anche per Koeman in Nazionale, sicuramente a oggi uno dei centrocampisti più in forma nel panorama europeo.
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