DODICI MESI UN'EPOCA - Vittorie che oscurano le delusioni, e quell'oro che non luccica...

DODICI MESI UN'EPOCA - Vittorie che oscurano le delusioni, e quell'oro che non luccica...MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
lunedì 2 gennaio 2012, 16:00Primo Piano
di Francesco Somma

Voci, proclami ed allarmi sul fronte mercato. Riflessioni e sguardi rivolti al passato: gli ultimi giorni di dicembre sono per tutti i club il momento propizio per tirare le somme, ma in casa rossonera, più che la voglia di guardare indietro, c’è la necessità di guardare avanti, ad un 2012 che promette colpi di scena su diversi fronti. Partiamo dall’attualità, ovverosia dall’ultimo caso Pato, che ha visto il brasiliano finire al centro di un affare milionario, che potrebbe portarlo alla nuova corte parigina di Carlo Ancelotti. Il tutto, dopo aver dichiarato senza mezze misure di avere non pochi problemi a relazionarsi con Massimiliano Allegri ed immaginare un rapporto diverso con il tecnico. Una presa di posizione forte quella del Papero, alimentata anche dalla trattativa che da più di due mesi il Milan sta conducendo per assicurarsi Carlitos Tevez. L’Apache e Seydou Keita sono i due nomi caldi di fine anno. Sul fronte campionato, dicembre ha visto il Milan battere Genoa e Chievo ed uscire con un pareggio deludente dal Dall’Ara di Bologna, mentre è decisamente più entusiasmante il filotto inanellato a cavallo tra ottobre e novembre, con il pareggio esterno del Franchi chiamato a macchiare la serie di 9 punti in tre partite, tra cui spicca con autorevolezza il 3 a 2 rifilato alla Roma all’Olimpico. Al pari della passata stagione, il campionato rossonero ha il veleno nella testa, più che nella coda: il pari interno con la Lazio apre il più difficile periodo dell’anno, ed una condizione soddisfacente ancora di là da venire spianano la strada alle sconfitte negli scontri diretti contro Napoli e Juventus.

Quello settembrino è un Milan scarico, lento e confuso, lontano anni luce da quello che due mesi prima batteva l’Inter a Pechino portando a casa la Supercoppa Italiana, e che il 17 maggio conquista a Roma il 18° titolo della sua storia. Quello che si fa poca fatica ed etichettare come “scudetto della squadra” ma che, a ben vedere, porta impressi alcuni marchi a tinte particolarmente forti. Quelli del trio d’attacco: Ibra-Pato-Robinho (Cassano arriva solamente a gennaio), capaci di totalizzare a fine stagione 42 equamente divisi. Ma anche di Boateng e Thiago Silva, passati in poche settimane da rivelazioni a uomini cardine di un gruppo forgiato sulla concretezza e sulla solidità. Non a caso, alla fine del torneo la difesa rossonera sarà la meno battuta in assoluto. Il 2011 è l’anno di uno dei derby più affascinanti di sempre: con il grande ex Leonardo a guidare i cugini, e grazie ad una splendida doppietta di Pato, il Milan confeziona un tris che manda in visibilio il popolo milanista. I cui sentimenti in primavera sono divisi tra l’entusiasmo per un ruolino di marcia tra i più sontuosi d’Europa, e la perplessità per le squalifiche ravvicinate che privano Massimiliano Allegri di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese mancherà sulla carta, ma non nei fatti: il merito è proprio del giocatore più discusso del momento attuale, quell’Alexandre Pato che riesce sempre a dividere come pochi. E che, ci auguriamo, con l’inizio del nuovo anno possa ricominciare a scrivere pagine importanti per questa maglia. La sua maglia, chissà ancora per quanto…