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La Dinamo vista da vicino: "Stagione complicata, Cannavaro da valutare. Mi stupirei se il Milan non vincesse"

ESCLUSIVA MN - La Dinamo vista da vicino: "Stagione complicata, Cannavaro da valutare. Mi stupirei se il Milan non vincesse"MilanNews.it
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di Gaetano Mocciaro

Ore 21, Dinamo Zagabria-Milan. I rossoneri si giocano l'accesso agli ottavi di finale, la possibilità di saltare due partite di playoff (e recuperare finalmente la gara contro il Bologna) e prendere tanti soldi. Oltre a fare il pieno di entusiasmo, cosa di cui questa squadra ha più che mai bisogno. Ma quanto bisogna temere i campioni di Croazia? Ne abbiamo parlato con un collega che li segue da vicino, Vedran Babic di Sportklub.

Quali sono le prime impressioni che avete avuto da Fabio Cannavaro?
"Il Cannavaro giocatore lo conosciamo tutti e qui c'è grande rispetto per la sua carriera.  Sul Cannavaro allenatore qualche dubbio c'è, soprattutto perché fin qui non ha ancora avuto modo di misurarsi nelle partite ufficiali, se non con l'Arsenal dove peraltro non c'erano grandi aspettative, e più di recente contro l'Istra. Guardando esclusivamente alla partita contro i gunners, l'opinione generale è che la Dinamo non abbia mostrato quasi alcun progresso rispetto alla precedente gestione tecnica. L'idea di gioco di Cannavaro per ora non è del tutto chiara. È degno di nota il fatto che solo nel secondo tempo abbia messo in campo elementi più veloci, come Pjaca, Hoxha e Špikić: giocatori che avrebbero meritato più minutaggio. Allo stesso modo, tutti sanno che questa è stata solo la prima partita e contro un avversario incomparabilmente più forte, quindi aspettiamo il campionato nazionale, che è la priorità numero uno e proprio dai risultati in HNL, per valutare il Cannavaro allenatore".

Qualificazione ancora possibile per la Dinamo, ma il Milan deve entrare nelle prime 8. Che partita ti aspetti?
"La Dinamo ha giocato diverse buone partite in casa in Champions League, basti pensare ai pareggi contro Monaco e Celtic. Male invece contro il Borussia Dortmund. Dal punto di vista dell'approccio mi aspetto una Dinamo simile a quella vista contro il Celtic, pertanto una squadra attenta in difesa ma non abbastanza pericolosa in attacco. La Dinamo sicuramente non correrà troppi rischi, anzi aspetterà pazientemente l'occasione per segnare e vincere. Anche se, ovviamente, il Milan è più forte del Celtic e dipende da quanto lascerà giocare la Dinamo. Qualsiasi cosa diversa da una vittoria del Milan sarebbe una sorpresa considerando lo stato attuale della Dinamo".

Da anni la squadra domina il campionato in Croazia ma quest'anno la situazione non va bene: che problemi ha avuto la Dinamo quest'anno?
"Il motivo è un'intera catena di cattive decisioni e disgrazie. Nonostante la Dinamo sia riuscita ad accedere alla Champions League, i giocatori arrivati quest'estate, per lo più stranieri, non si sono rivelati rinforzi affidabili. I problemi sono stati più visibili in difesa, che ha subito troppi gol. Tutto si è intensificato con la sconfitta per 9-2 contro il Bayern, dopo la quale l'allenatore Sergej Jakirović è stato licenziato. Poi è arrivato Nenad Bjelica, che in precedenza aveva guidato con successo la Dinamo dal 2018 al 2020".

Nemmeno con Bjelica la situazione è migliorata, a giudicare dal cambio di panchina
"Bjelica ha riportato la Dinamo in lizza per i playoff di Champions League, ma ha perso tanti punti in campionato, basti pensare che la prima metà della stagione in HNL (massimo livello del campionato croato, ndr) è stata la peggiore della Dinamo negli ultimi 20 anni. Tra i motivi direi che Bjelica non ha fatto sufficiente turnover, considerando il calendario sovraffollato e i campi scadenti in Croazia. Ciò ha portato agli infortuni di diversi giocatori chiave  come Petković, Sučić, Mišić, Ademi e Nevistić. Inoltre Bjelica non è riuscito a motivare adeguatamente i giocatori durante le partite di HNL. Ad un certo punto abbiamo assistito a una striscia di sette partite consecutive senza vittorie in tutte le competizioni, cosa inconcepibile per la Dinamo. Quel che è successo dopo fa capire che Bjelica non era chiaramente la prima scelta della dirigenza della Dinamo. Presumibilmente, al momento del suo ritorno, erano già stati allacciati i primi contatti con Cannavaro. Considerate le battute d'arresto in campionato, Bjelica è stato più volte sul punto di essere esonerato, riuscendo sempre a scamparla. Sembrava che avrebbe guidato la squadra anche dopo la pausa invernale, ma alla vigilia del mercato c'è stato un presunto conflitto con il direttore sportivo del club Marko Marić sulla visione della rosa per il resto della stagione. A quel punto tutto è crollato e Bjelica è stato esonerato".

Qual è il punto di forza della Dinamo?
"In termini croati, il vantaggio è sicuramente l’ampiezza della rosa, più ampia di quelle di Rijeka e Hajduk. E anche la mentalità vincente, perché dal 2005 a oggi la Dinamo non è riuscita a diventare campione di Croazia solo una volta (2017). Anche l'anno scorso erano indietro, ma hanno comunque vinto il titolo e credono di poterlo fare ancora. Anche se in questo momento sono 7 punti dietro Rijeka e Hajduk, molti li considerano ancora i primi favoriti per il titolo. Questo la dice lunga. Soprattutto quando Petković e Sučić rientreranno dalle lunghe pause per infortunio". 

Ampliando il discorso alla Champions e, nello specifico, alla partita contro il Milan?
"Difficile da dire. Forse il campo di casa, che non è di un manto erboso particolarmente pregiato, e possiamo dire scherzosamente che l'aspetto visivo del brutto stadio Maksimir stesso potrebbe forse avere un effetto demotivante sui giocatori del Milan. Inoltre, considerando che il prossimo fine settimana il Milan avrà un grande derby contro l'Inter, forse questa è un'occasione per la Dinamo, se i giocatori del Milan abbassano un po' la concentrazione. Il Milan resta comunque il favorito. Un punto per la Dinamo sarebbe un grande successo in questo momento".

Il punto debole?
"Il principale punto debole della Dinamo resta la difesa. Non sono ancora abbastanza coordinati, concedono troppi spazi. Inoltre, forse alcuni veterani che sono stati fondamentali negli anni precedenti non possono più giocare allo stesso livello di prima, o forse non hanno la stessa motivazione. Infine, la Dinamo ha subito molte sconfitte in questa stagione, molte più del solito, che potrebbero incidere sul suo stato psicologico, sulla fiducia e sul senso di invincibilità di cui gode da anni".

Giocatori da tenere d'occhio?
"Sicuramente Baturina e Sučić, entrambi sono diventati da un giorno all'altro praticamente titolari nella nazionale croata. Se lo sono meritato con le loro prestazioni, ma hanno giocato troppe partite in poco tempo, senza molto riposo. Baturina sembrava esaurito prima della sosta, Sučić si è infortunato a novembre e non è ancora rientrato". 

Li vedresti in Serie A, magari nel Milan?
"A quanto pare ci sono dei contatti tra Sučić e l'Inter in questo momento, e Baturina avrebbe sicuramente qualcosa da dire in Serie A, Milan compreso. Sono sicuramente giocatori dei primi cinque campionati europei, ma devono ancora migliorare tatticamente e fisicamente. Petković ha già giocato in Italia all'inizio della sua carriera, ma ora è incomparabilmente migliore e penso che con il suo profilo, conoscenza calcistica e intelligenza, sarebbe adatto per la Serie A, anche se considerando la sua età (30 anni) non so quanto sia realistico un possibile trasferimento in quel campionato".

Che percezione avete in Croazia del Milan?
"La percezione del Milan è ottima, ha tanti tifosi qui in Croazia, il che non sorprende considerando che nella storia molti calciatori croati hanno giocato per quel club. Questo accade dagli anni '90, quando le partite di Serie A venivano trasmesse dalla televisione nazionale croata. Quello era il periodo in cui Zvonimir Boban, ex capitano della nazionale croata, giocava per il Milan. Nel 21° secolo, quando in rossonero giocava anche il secondo capitano della Croazia Dario Šimić, le nuove generazioni si innamorarono del Milan guardando Kakà, Shevchenko, Nesta, Pirlo, Gattuso, Seedorf, così come altri croati come Mandžukić, Kalinić, Rebić, Strinić, Pašalić... Dal 2014 in Croazia esiste un'associazione ufficiale dei tifosi del Milan, con sede a Osijek, che ha come ben 20mila follower su Facebook".