I casi al Milan si stanno moltiplicando: il post Stella Rossa è l'ultimo di una lunga lista

I casi al Milan si stanno moltiplicando: il post Stella Rossa è l'ultimo di una lunga lista
Oggi alle 20:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro

Paulo Fonseca non ci sta. Al termine della partita contro lo Stella Rossa il tecnico portoghese si è lasciato andare a un duro sfogo contro alcuni suoi giocatori, rei di non aver dato tutto in campo. E non è bastato vincere e continuare ad alimentare il sogno degli ottavi di finale. Del resto lo Stella Rossa è stato in questa Champions soprattutto una vittima sacrificale, capace di subire 16 (sedici) reti nelle prime quattro partite, salvo poi avere un motto d'orgoglio contro lo Stoccarda. Il Milan ha vinto a fatica, segnando il 2-1 all'87'. E prima ancora il vantaggio grazie a una magia di Leao. Per il resto primo tempo negativo, secondo tempo se possibile persino peggiore con una vittoria che a un certo punto sembrava persino compromessa. 

In barba al detto "i panni sporchi si lavano in famiglia" ha lanciato un duro attacco, pur senza fare nomi ma specificando apertamente che si tratta di giocatori della prima squadra: "E a volte sono stanco di lottare con queste cose". E ancora: "Non è una questione tattica o tecnica" e proseguendo: "Il problema è che la nostra squadra è una montagna russa. Oggi stiamo bene, domani non lo so. È come tirare la moneta e aspettare quel che succede. È impressionante". Infine il messaggio ad alcuni elementi: "Io so che lavoro tutti i giorni per preparare la squadra, per fare bene. Non so se nella squadra tutti possono dire questo. Avevamo l'obbligo di arrivare oggi e fare di tutto per vincere la partita. E non l'abbiamo fatto".

Fonseca aveva già perso serenità nel post-partita di Bergamo, attaccando duramente l'arbitro La Penna e in generale la classe arbitrale, al punto che Zlatan Ibrahimovic nel pre-gara contro lo Stella Rossa ha cercato di smorzare i toni.

Da inizio stagione il numero di situazioni imbarazzanti è già cospicuo: il 31 agosto il primo campanello d'allarme circa la serenità nell'ambiente. Fonseca per la partita contro la Lazio lascia fuori Theo e Leao, poi li inserisce sul 2-1 per i biancocelesti e il portoghese trova subito il gol del pari. Scatta il cooling break e i due giocatori restano in disparte mentre il resto della squadra ascolta le indicazioni di Fonseca.

Dopo un momento di calma apparente dato dal derby vinto riecco il caos: è il 6 ottobre e il Milan perde a Firenze, sbagliando due rigori con Theo Hernandez e Tammy Abraham. Il rigorista designato però è Christian Pulisic, che si è peraltro visto scippare il pallone da Tomori che lo ha consegnato al suo connazionale. Risultato? Fonseca sbotta in conferenza stampa sollevando un problema di insubordinazione.

Le panchine di Leao potrebbero essere archiviate anch'esse come caso. Se non altro lo erano a suo tempo, ma per lo meno queste hanno avuto effetti benefici nei confronti dell'attaccante, che dal Bernabeu in poi ha fatto quello che ci si aspetta da Leao.

Con chi sta la società? La sensazione è che ci stiamo avviando verso la resa dei conti. Serve una presa di posizione netta, a rafforzare la posizione dell'allenatore. Altrimenti non c'è altra via che cambiarlo.