Ibrahimovic scherza a Sky: "Se continuo così dico a Maldini che devo firmare per un altro anno altrimenti non gioco più"
Zlatan Ibrahimovic è stato intervistato da Sky Sport al termine di Udinese-Milan:
Sulla partita: "Oggi tre punti molto importanti, sapevamo che era difficile contro una squadra forte fisicamente. Portiamo questi tre punti a casa”.
Sei entrato in 23 gol da quando sei al Milan: “È pure poco, ho sbagliato pure qualche rigore e occasione. Siamo giovani, colpa mia che alzo l’età media. Mi fanno sentire giovane, si lavora tanto e la squadra ci crede. Ci alleniamo bene e lo dimostriamo in partita”.
Sulla mentalità: "La mentalità è giusta, la squadra crede in quello che facciamo. Pioli sta facendo un grande lavoro, la squadra lo segue e quando è così è più facile per lui lavorare. Ha tanti giocatori giovani, ma ci sono io a prendere la pressione, mi piace. Loro devono solo pensare a lavorare”.
Se fossi un tifoso del Milan chiederesti a Ibra lo scudetto? “No, se fossi un tifoso del Milan sarei molto dispiaciuto di non essere allo stadio. Mi dispiace tanto, spero che tutto torni alla normalità. I tifosi meritano di vederci fare queste cose dal vivo, prima che sono arrivato non penso fosse come adesso. Non dobbiamo essere soddisfatti, dobbiamo avere sempre più fame. Non parliamo di scudetto, parliamo di una partita alla volta, ogni match è una finale. Si lavora e ci crediamo”.
Sei partite consecutive in Serie A che fai gol: “Ho battuto l’Ibrahimovic del 2012 che era vecchio, oggi sono giovane. Ringrazio i compagni che mi facilitano il lavoro, mi aiutato tanto. Ho 39 anni ma non ci sto pensando. È un numero, per me è tutto su come ti alleni e come giochi. Mi sto allenando tanto e forte, ho la fiducia al top”.
Su un possibile rinnovo: “Quando sono arrivato 6 mesi fa il Milan voleva un contratto più lungo, ma per essere onesto con me stesso ho chiesto di firmare solo per 6 mesi. Nessuno doveva essere insoddisfatto. A fine campionato vediamo come sto, non voglio bloccare il Milan in una situazione non positiva. Un anno alla volta, ma se continuo così dico a Paolo: “Se non mi firmi un altro anno non gioco più”.
Di cosa ha bisogno questa squadra per crescere: “Non bisogna essere soddisfatti, la mentalità c’è. La squadra sa soffrire, arrivano i momenti difficili ed è normale. In questi momenti la mia responsabilità è prendere la squadra e migliorare la situazione. Sono leader e devo tracciare la strada in questi momenti. Nei momenti belli devo far capire che non devono essere soddisfatti. Abbiamo fatto bene ma non abbiamo vinto niente. Se la squadra vincerà allora capirà cosa deve fare e capirà qual è il feeling della vittoria. Una partita alla volta e andiamo avanti”.
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