La costante rossonera si chiama Tomori: il Milan ha il suo totem difensivo
Il triplice fischio di San Siro non ha solo messo fine alla battaglia calcistica tra Milan e Inter ma ha dato il via ad analisi e bilanci sulla prestazione rossonera e dei singoli calciatori scesi in campo nel derby meneghino. L'ultima sfida del Milan prima dell'attuale sosta per le nazionali ha visto una prestazione spiccare su tutte le altre rossonere: quella, in particolare, di Fikayo Tomori che nei 93 minuti della stracittadina, ha dato prova di una solidità fisica, tecnica e caratteriale incredibile. La gara del difensore inglese è stata una delle motivazioni per le quali il Milan ha potuto, sino all’ultimo, sperare di agguantare la vittoria e al tempo stesso è stata una conferma della solidità della retroguardia difensiva rossonera. Contro gli attacchi di un Inter sugli scudi, Tomori non solo ha dimostrato un’esemplare prontezza ma ha anche annullato due attaccanti forti come Dzeko e Lautaro.
GOL PROPIZIATO E NON SOLO - La prestazione di Tomori con l'Inter non ha visto soltanto una grande solidità difensiva e un rispetto totale dei dettami calcistici di Pioli ma anche una serie di inizative offensive preziose. Il difensore anglo-canadese, infatti, non ha solo annullato i centravanti neroazzurri e tenuto in piedi, insieme a Kjaer, la retroguardia rossonera ma ha anche propiziato l'autogol di De Vrij. L'elevazione di testa del 23 rossonero, temuta dalle retroguardie avversarie dalla rete di Tomori alla Juventus, ha indotto in inganno il centrale olandese dell'Inter che ha spedito così il pallone nella sua porta. Tra i giocatori più pericolosi nell'area avversaria, questa caratteristica rende Tomori una potenziale risorsa offensiva sulle palle inattive.
MARGINI DI CRESCITA - Ciò che stupisce, soprattuto a fronte della prestazione di domenica, è che Tomori ha ancora ampi margini di crescita. Da quando è arrivato in rossonero, infatti, il difensore inglese non è solo cresciuto in personalità ma soprattutto tatticamente: è puntuale negli anticipi, raramente sbaglia i tempi di un intervento e soprattutto ha guadagnato grande fiducia in fase di impostazione. Il suo grandissimo atletismo lo rende un avversario tosto non solo per gli attaccanti fisici ma soprattutto per quelli veloci considerato che l’inglese dispone di una grandissima rapidità e di un fulmineo scatto nel breve. Se a tutto ciò si aggiunge la grandissima etica del lavoro del giocatore e l’applicazione mostrata in questi mesi rossoneri è facile capire come la crescita di Tomori possa essere ancora ampia: la retroguardia del Milan può e potrà contare su un leader tecnico e morale da grandi palcoscenici.
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