Esonero Fonseca: l'uomo meritava un trattamento diverso. Le tempistiche lasciano perplessi. Retroscena Conceiçao: la data in cui è stato riaperto il suo dossier
L’esonero di Paulo Fonseca da allenatore del Milan era una notizia già scritta, ma che aspettava solo il momento giusto per poter uscire. Il click è arrivato dopo il pareggio con la Roma, partita nella quale l’allenatore portoghese si è fatto detonare contro l’arbitro Fabbri per la mancata concessione di un potenziale calcio di rigore su Reijnders, finendo negli spogliatoi al 40’. Quella sarà l’ultima immagine della sua avventura al Milan, ma è tutto il contesto attorno all’esonero che ha dei connotati non canonici. Arrivati allo stadio, tramite le prime indiscrezioni lanciate da Peppe Di Stefano a Sky e Matteo Moretto su X, si entrava nell’ottica che il Milan aveva preso la decisione di cambiare allenatore con l’accordo trovato con Sergio Conceiçao già dall’inizio della scorsa settimana. Fonseca, dunque, è arrivato a San Siro con il destino segnato anche se avesse vinto e questo aspetto, visto che qualcosa tra le parti è successo dopo la vittoria di Verona, ci può anche stare. Anche Marco Giampaolo venne esonerato dopo il successo in casa del Genoa. Ma è il dopo che ha lasciato un po’ perplessi. Fonseca è stato mandato in pasto alla stampa senza aver ricevuto preventivamente la notizia dell’esonero.
Una situazione che ha messo in imbarazzo sia lui sia (presumo) chi lo ha dovuto accompagnare davanti ai microfoni, perché le domande che i colleghi hanno posto a Fonseca erano chiare, dirette, mirate, frutto di notizie che sono circolate e che sono state confermate da varie fonti anche durante la gara. Fonseca, almeno nell’uscita dal Milan, andava tutelato. Al suo posto si sarebbe dovuto presentare un membro della dirigenza a legittimare la scelta del cambio dopo averla comunicata al diretto interessato, ma tale fattispecie non si è verificata. Invece Fonseca si è sentito comunicare, seppur indirettamente, l’esonero dalla stampa prima di ricevere la notizia dai dirigenti nello stanzino degli spogliatoi di San Siro. L’uomo Fonseca avrebbe meritato un trattamento migliore.
Oggi arriverà a Milano il nuovo allenatore, ovvero Sergio Conceiçao. Retroscena: l’ex allenatore del Porto, dopo i rumors estivi, era stato riconsiderato in quel di Casa Milan dopo lo scialbo 0-0 contro la Juventus. Dunque era il primo profilo ad esser in canna nelle menti dei dirigenti che, con l’esonero di Fonseca, hanno implicitamente ammesso di aver sbagliato la scelta estiva, portando la stagione ad un punto estremamente delicato, con la zona Champions League lontana. E allora sorge una domanda: i dubbi estivi non erano così tanto campati per aria quando tutto l’ambiente chiedeva a gran voce un allenatore di un certo tipo e non uno come Fonseca o Lopetegui. Si è andati ancora sulla pista estera, che è sempre stata la prima opzione visto che gli altri allenatori italiani disponibili non sono stati sondati. Ma l’altro dubbio che emerge è il seguente: se il rapporto con Fonseca era considerato finito a inizio settimana, perché non si è andati con l’esonero subito in modo tale da dare a Conceiçao dei giorni in più per conoscere la squadra e preparare la Supercoppa? Il Milan, di fatto, volerà domani verso l’Arabia Saudita con un allenatore che avrà tre allenamenti per dare una sua prima impronta alla squadra e con una semifinale, contro la Juventus, che assume contorni decisamente importanti.
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