La grinta di Krunic e Rebic, l'intelligenza di Ibrahimovic: la vittoria di ieri passa anche dai cambi

La grinta di Krunic e Rebic, l'intelligenza di Ibrahimovic: la vittoria di ieri passa anche dai cambiMilanNews.it
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lunedì 2 maggio 2022, 12:00Primo Piano
di Gianluigi Torre

Squadra che vince non si cambia: dopo la vittoria di Roma con la Lazio, Stefano Pioli conferma lo stesso undici con la Fiorentina. Una scelta che a primo impatto può essere importante, ma che in campo poi dimostra tutt'altro. Il Milan crea tanto ma non realizza. Messias è in quella giornata vista fin troppe volte in questa stagione: non riesce a saltare l'uomo, non trova precisione nei cross e sbaglia sempre la scelta decisiva. Brahim, invece, continua il suo periodo di forma senza sbloccarsi: buona prestazione dello spagnolo, che fa sempre tutto bene ma, come Junior, pecca sempre nell'ultimo passaggio. 

Importanti i cambi sulla trequarti
Ecco che al minuto 56 Pioli effettua i primi cambi: bocciati ancora Brahim e Messias, dentro Krunic e Rebic. E la partita cambia: i rossoneri giocano più d'istinto, con i due subentrati sempre nel pieno delle offensive rossonere. Ante sfrutta bene le sue occasioni ed è una spina nel fianco per Martinez Quarta, creando superiorità numerica in diverse occasioni. Il croato inoltre si sbatte e aiuta anche in fase difensiva. Quella di Rade, invece, è stata più una partita di sostanza, correndo e intercettando molte azioni Viola.

Il cambio in attacco
Con la Fiorentina non era la giornata del "Re di San Siro". Nel primo tempo, Olivier Giroud, servito da una grande palla di Kessie, si divora un gol già fatto, mettendo incredibilmente fuori. Alla sua prestazione, però, non si critica il grande lavoro in fase di non possesso: il francese ha sempre dato manforte al pressing rossonero, andando ad infastidire Terracciano sempre con i tempi giusti. Ma Pioli non è contento e al minuto 67 lo cambia per Ibrahimovic. Lo svedese non è in forma, ma lo spirito di sacrificio non manca mai. Zlatan non può offrire tanti km alla propria squadra, per questo usa la sua rara intelligenza tattica per frenare la costruzione degli uomini di Italiano. E il gol del Milan, infatti, nasce da un errore di Terracciano, pressato proprio dallo svedese, ancora decisivo grazie ai suoi movimenti.