Nessuna attenuante è il momento di rinascere
Siamo alla resa dei conti, siamo all’appuntamento che il Milan e Massimiliano Allegri non possono sbagliare, la partita della verità, quella in cui tutti si aspettano delle risposte, l’ultimo appello per una squadra assente ingiustificata sino ad oggi.
Il gradimento dei tifosi è ai minimi storici, non si era mai visto un assenteismo così massiccio a San Siro dopo sole tre giornate, non si era mai vista una Champions priva della platea delle grandi occasioni (nell’agosto del 2006 un Milan che aveva ceduto Shevchenko, che aveva patito l’onta della penalizzazione di Calciopoli, aveva visto il tutto esaurito ne la scala del calcio per un preliminare). Il popolo del diavolo è afflitto, sfiduciato, guarda alla squadra quasi con sdegno, non si riconosce negli uomini che scendono in campo e nello spirito di un gruppo che arranca spaesato nel rettangolo di gioco.
E’ il momento di cambiare marcia, ritmo, di ritrovare gioco e vittoria, di riconquistare un pubblico esigente e tradito da chi ha promesso e non ha mantenuto, prima sul mercato e poi sul campo. Si torna al Friuli, laddove il diavolo seppe rinascere la scorsa stagione, per poi gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto nell’ultimo scorcio del campionato. Siamo al punto di non ritorno per Massimiliano Allegri ed i suoi ragazzi. Il livornese ha bisogno di gettarsi alle spalle le critiche e gli episodi poco piacevoli degli ultimi tempi. Il gruppo ha bisogno di punti per la classifica, di vittoria per il morale, per la fiducia che sembra aver abbandonato questi ragazzi lo scorso 18 luglio, chiusa nelle valigie di Ibrahimovic e Thiago Silva.
Ci vuole cattiveria, concentrazione, calma e fiducia nei propri mezzi, ci vuole solidità, ci vogliono i gol, ci vuole la vittoria, ci vuole semplicemente il vero Milan. La partita è di quelle fondamentali, di quelle che non concedono attenuanti, contro un’Udinese in crisi, ma pur sempre complicata d’affrontare, un altro animale ferito che cerca vendetta. Il diavolo però non può sbagliare, non ha attenuanti il Conte Max, ha promesso la rinascita, ha promesso un Milan competitivo nonostante le partenze, adesso è il momento di mantenere le promesse, è il momento di rinascere per la storia e per il popolo, per non disonorare la prima e per ritrovare il secondo.
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