Pioli e il nodo centravanti: serve coraggio per ribaltare le gerarchie

Pioli e il nodo centravanti: serve coraggio per ribaltare le gerarchieMilanNews.it
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giovedì 5 ottobre 2023, 16:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Il giorno dopo lo 0-0 di Dortmund, il rammarico è ancora maggiore. Le immagini delle tante occasioni fallite dal Milan si fissano con tremenda lucidità nella mente e il senso di incompiuta aumenta minuto dopo minuto. Ma analizzando quella che è stata la prova offensiva dei rossoneri, viene da porre il focus sulla situazione di Olivier Giroud. Premessa fondamentale: il numero nove francese è un campione ed è uno dei leader dello spogliatoio, ma proprio in virtù delle grandi aspettative che vengono nutrite attorno a lui, specie quando i palloni ballano in area di rigore, c’è delusione per il fatto che non sia riuscito a segnare. Ma più in generale, guardando le partite contro Newcastle e Borussia, c’è un altro aspetto di cui tenere conto. A 36 anni abbondanti, Giroud ha bisogno di arrivare riposato al 100% a certi appuntamenti.

In estate il Milan ha cercato di prendere un centravanti (Mehdi Taremi del Porto), ma ha dovuto ripiegare su Luka Jovic che è arrivato in condizioni non ottimali. Che la necessità di prendere una punta di livello ci fosse era ben chiaro alla dirigenza rossonera, ma le bizze dei portoghesi durante la contrattazione hanno fatto saltare tutto. Ma durante il calciomercato è arrivato anche Noah Okafor, che sta crescendo di condizione e che in partite come quella di ieri sera, dove c’è bisogno di un ritmo alto, può essere una risorsa. A Milanello sono convinti che l’ex Salisburgo possa crescere molto nel ruolo di prima punta, ma per farlo avrà bisogno di continuità e di giocare da prima scelta alcune partite di fascia A. Già dopodomani toccherà a lui stare nel mezzo dell’attacco milanista in quel di Genova, ma è da dopo la pausa che Pioli dovrà fare delle scelte ponderate per gestire le energie tra campionato e Champions League.

In sostanza, seppur in maniera non netta, l’allenatore sarà chiamato a dover alternare Giroud e Okafor anche in partite importanti perché Olivier non regge più due titolarità “ad alta intensità” mentre Noah ha la necessità d’inserire nel suo bagaglio d’esperienza partite di altissima caratura per potersi evolvere ulteriormente. Il campo e la carta d’identità, più delle parole e delle idee, non mentono quasi mai e ieri a Dortmund ci ha detto che Giroud ha preso la strada che è già stata percorsa da Ibrahimovic, ovvero quella della gestione delle forze fisiche e mentali. Ci vuole "coraggio" a sovvertire certe gerarchie, ma il tempo è arrivato.