Quanto sorridono le sliding doors...
Le chiamano "sliding doors", porte che, se prese o non prese, cambiano il corso degli eventi. Stephan El Shaarawy, solo un mese fa, sembrava prossimo alla cessione: il poco spazio al Milan, unito ad una classe considerevole, aveva fatto insorgere le mire di tanti club importanti interessati al ragazzo. Le porte della cessione si sono chiuse ermeticamente nelle prime settimane di gennaio, complice anche la vicenda Pato e la difficoltà nell'acquisire il cavalcatissimo Tevez. Il resto, ovviamente, l'ha fatto il giovane Faraone, assolutamente protagonista in questo ultimo trittico di partite: decisivo nella doppia sfida col Novara e contro la Lazio, seppur il suo nome non sia stato iscritto nel taccuino dei marcatori. La rete di Cissè poteva far sprofondare nell'ombra un Milan privo dei suoi pilastri, ma proprio l'ex Padova ha dato il là alla rimonta rossonera: fondamentale nel far partire l'azione del gol di Robinho, El Shaarawy ha poi servito un succoso assist di tacco a Clarence Seedorf, magistrale a liberarsi e concludere con forza verso la porta di Marchetti. Ottima l'intesa sia col compagno di reparto brasiliano che con Zlatan Ibrahimovic, subentrato nella ripresa al posto dello sfortunato Merkel.
Come al Piola, del tridente offensivo, l'unico a non segnare è stato l'italo-egiziano, nonostante la considerevole mole di giocate e buone occasioni: con un pizzico di fortuna in più a quest'ora staremmo già festeggiando la terza rete di El Shaarawy in rossonero. L'importante, a prescindere dallo score, è che il ragazzo sia rimasto al Milan: una scelta rivelatasi azzeccatissima, visto quanto profuso nel recente periodo. Il tecnico livornese ha usato parole importanti verso il gioiello diciannovenne, stupito anch'egli del suo improvviso e netto miglioramento. La stoffa del campione è evidente, vista la frequenza e la costanza nei colpi e nelle giocate importanti: basti pensare al tiro al volo tentato nella ripresa, un capolavoro di coordinazione e tecnica individuale. Ora, a prescindere da chi arriverà in attacco tra Tevez e Maxi Lopez, Allegri avrà il dovere di continuare a puntare sul Faraone, autentico prodigio presente e futuro del Diavolo.
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