Stephan, che gesto! Uno schiaffo al calcio degli ipocriti
Troppo spesso ci si riempie la bocca di concetti eticamente inattaccabili ma che, nel mondo del calcio, spesso trovano il tempo che trovano perché superati e sotterrati dalla voglia di portare un vantaggio alla propria squadra. Non è stato il caso di Stephan El Shaarawy. Il giovane attaccante rossonero, nella partita contro la Lazio, ha dimostrato che la voglia di segnare, di portare a termine un’azione potenzialmente pericolosa può andare oltre alle consolidate furbate che spesso si verificano nelle aree di rigore. Il fatto: Marchetti, l’estremo difensore biancoazzurro, sbaglia di qualche frazione di secondo il tempo dell’uscita e aggancia il piccolo Faraone sulla caviglia. Stephan perde per qualche istante l’equilibrio, potrebbe lasciarsi andare per prendere un rigore che Damato, probabilmente, avrebbe fischiato ma lui decide di rimanere in piedi e prova a mettere il pallone in mezzo all’area di rigore laziale.
“Anche sullo 0-0 c’era un mezzo rigore su di me. Se mi fossi buttato dopo l’intervento di Marchetti…sono episodi che cambiano le partite, la Lazio invece li ha sfruttati. Marchetti mi aveva agganciato ma la voglia di fare e di segnare mi ha fatto continuare, sono stato fin troppo onesto” ha detto al Milan Channel il numero 92 milanista che, nella giornata odierna, ha incassato i complimenti del designatore della CAN A Stefano Braschi. In un calcio fatto di stereotipi, di burattini e di calciatori che pensano a fare più i businessman, la lezione di sportività che ha dato un ragazzo di 19 anni deve far riflettere. Bravo Stephan.
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