Triestino, riservato e con il rossonero addosso da sempre: Pobega inizia a farsi vedere
"La prestazione la valuto in modo molto positivo, è l’ennesima riprova che i giocatori hanno bisogno di crescere, giocare, sbagliare" - così mister Pioli analizzava la partita di Tommaso Pobega contro la Sampdoria a Milan TV - "È stato pulito tecnicamente, è molto portato negli inserimenti e fisicamente è forte. Ha fatto una prestazione molto positiva, sono contento. Lavora molto bene e dà tanto tutti i giorni, è giusto che si porti a casa delle gratificazioni”.
Dopo esperienze formanti e in ambienti "giusti" per crescere a Pordenone, Spezia e Torino, Tommaso Pobega, una vita del settore giovanile rossonero, inizia a ritagliarsi spazio anche nel Milan campione d'Italia. Mercoledì scorso l'esordio assoluto in Champions League contro il Salisburgo, ieri la seconda in Serie A da titolare con i rossoneri dopo la trasferta di Sassuolo, il numero 32 sta ingranando, sempre con la tranquillità e la pacatezza che lo contraddistingue: triestino di nascita, e il forte richiamo verso una parte importante della storia rossonera è inevitabile, Tommaso ha militato nelle giovanili del Milan fin da bambino. Loris Pradella, osservatore che dal 2007 al 2018 ha fatto parte della rete di scouting del Milan e che insieme al suo gruppo di lavoro composto da Gabriele Visentin e Giuliano Groppi segnalò per primo Pobega ai rossoneri quando era ancora giovanissimo circa due anni fa parlava così del giovane centrocampista (qui la nostra intervista completa): "Mi colpì questo ragazzo biondo per la personalità, per l’intelligenza e soprattutto per le scelte nelle sue giocate: l’80% delle sue giocate erano giuste, che fossero semplici o difficili faceva sempre le scelte migliori. Vedere queste cose ti crea un’emozione, cattura l’attenzione".
E in effetti il percorso di crescita del numero 32 ha rispettato quanto intravisto da Pradella: Pobega è un giocatore concreto, che va dritto al punto. I suoi mezzi fisici notevoli, spicca subito il metro e 88 di altezza, lo stanno aiutando ad inserirsi gradualmente in un contesto tattico complesso e rodato come quello ideato da mister Pioli, che si fida di Tommaso: ad oggi è diventata lui, complice anche l'infortunio di Krunic, la prima alternativa a centrocampo. Giusto parlare di alternativa e non di riserva, vista la mole d'impegni ravvicinati da qui a metà novembre.
Pobega, tanto riservato e posato fuori dal campo, quanto intenso e dedito alla causa dentro il rettangolo verde. Ha caratteristiche totalmente diverse rispetto a Tonali, Krunic e Bennacer e fornisce al mister quella fisicità che in mezzo al campo la squadra ha perso con l'addio di Franck. Rispetto a Kessie è ovviamente, al momento, un giocatore ancora da formare e completare: una volta assimilati dettami e richieste dell'allenatore al 100% in campo si vedrà un giocatore ancora più efficiente e utile. Quel che è certo, così come per i compagni Calabria e Gabbia (ma anche Tonali, anche se è cresciuto nel Brescia), avere un calciatore cresciuto "in casa" con un senso d'appartenenza importante e una voglia di arrivare con la maglia rossonera non può che essere uno di quei piccoli quid in più che messi insieme spostano tanto.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati