Sbaglialo!

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sabato 22 gennaio 2011, 08:00Terza pagina MilanDay
di Milan Day

Ci sono giocatori che passano da una società senza lasciare tracce, che deludono le attese riposte in loro e che scivolano via senza che nessuno si ricordi di loro.
E c’è, invece, chi, pur militando nelle fila di una squadra il breve spazio di una sola stagione, è riuscito a diventare famoso almeno quanto una bandiera.
E’ il caso di Luther Blissett, capace, nella sua breve esperienza, di diventare “un autentico simbolo” del tifo rossonero, anche se, purtroppo per lui, alla fine è diventato il modello di “tutto quello che un calciatore non deve fare”!

La generazione dei quarantenni (e più) lo conosce per aver assistito direttamente alle sue prodezze, quella dei più giovani per averne sentito parlare e perché spesso, ancora oggi, quando un attaccante sbaglia qualche gol incredibile si usa l’espressione “questo non lo sbagliava neanche Blissett”.
Addirittura, al “Bombardiere nero” è riuscito il colpo di prendere il posto di Egidio Calloni nello scomodo ruolo dell’attaccante “Sciagurato”.
Insomma, esperienza breve ma intensa ed indimenticabile.

Il colpo di mercato riuscì al Presidente Giussy Farina nell’estate del 1983, quando, per festeggiare il ritorno in serie A (dopo la seconda esperienza nella serie Cadetta), decise di ingaggiare Luther Blissett come erede dello “squalo” scozzese Joe Jordan.
Era l’epoca dei due stranieri per squadra, ed il Milan decise di affidare ad lario Castagner la coppia Gerets-Blissett.
Sarà una scelta deleteria: Gerets venne rispedito in Belgio dopo poche partite in quanto invischiato in un illecito sportivo consumato nel suo paese, Blissett si rivelerà un vero disastro.

Eppure il suo arrivo a Milanello fu accompagnato da autentici squilli di tromba.
Luther (giamaicano di nascita ma di nazionalità inglese) giocava in Inghilterra nelle file del Watford, squadra famosa per avere tra i suoi soci il noto cantante Elton John.
Blissett era un attaccante dallo score invidiabile, tanto da riuscire a segnare la bellezza di 95 reti in 245 presenze.
La sua stagione di grazia era stata quella 1982/83, nella quale si laureò capocannoniere con 27 gol in 42 partite e venne premiato con la Scarpa d’Oro quale miglior calciatore del campionato inglese.

L’accoglienza dei tifosi milanisti fu calorosa, ed il suo arrivo fu scandito da dichiarazioni roboanti da parte del bomber: la Gazzetta dello Sport riportò una intervista esclusiva accompagnata dal titolo “Milan, senti Blissett : Farò più gol di Platini!” e nella quale, tra l’atro, il giamaicano affermava che sarebbe diventato l’idolo dei giovani.
Purtroppo, per lui e per noi, le sue parole rimarranno dei desideri incompiuti.

Eppure le cose si erano messe subito per il meglio.
Blissett, infatti...(continua)