Il Milan abdica nel modo peggiore

Il Milan abdica nel modo peggioreMilanNews.it
© foto di Markus Ulmer
lunedì 7 maggio 2012, 01:15Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri perdono nettamente il derby e lasciano via libera alla Juventus che vince lo scudetto; poteva essere una notte da sogno, è diventata una notte da incubo.

Il Milan si scuce lo scudetto dalla maglia esattamente un anno dopo la magica notte dell'Olimpico di Roma e lo fa in una serata da incubo che resterà scolpita fra le peggiori della storia rossonera, perchè perdere in una volta sola derby e scudetto e vedere festeggiare insieme, per motivi diversi, interisti e juventini è davvero deprimente. Purtroppo era una delle eventualità di una notte in cui il Milan si giocava tutto e si è materializzata alla fine di un derby che i rossoneri hanno giocato con le residue energie psicofisiche che avevano ma che non sono bastate a fronteggiare un Inter che ha voluto regalare una piccola grande soddisfazione ai suoi tifosi in una stagione negativa e ci è riuscita. Stramaccioni aveva detto che l'Inter era pronta a giocare un grande derby e non stava bluffando, Allegri voleva giocarsi fino in fondo le residue speranze di vincere lo scudetto ma la sua squadra lo ha tradito sul più bello, disputando un primo tempo scialbo e crollando al tappeto nella ripresa, cominciata benissimo con il gol del vantaggio dopo pochi secondi ma conclusa in modo pessimo. Non si sono visti gli undici leoni invocati alla vigilia e dalla Curva Sud ad inizio partita, ma è inutile gettare la croce addosso a giocatori che non hanno mai risparmiato impegno e determinazione nell'arco di tutta la stagione, ma sono arrivati "cotti" alle fasi decisive del campionato; la "macchia umana rossa" in curva ha capito e perdonato, dispensando applausi e cori ai giocatori a fine partita, pur con grande amarezza nel cuore, perchè perdere un derby fa male, in questo modo è ancor più doloroso e se nello stesso momento devi anche scucirti dalla maglia lo scudetto si può tranquillamente parlare di serata sportivamente drammatica per il popolo rossonero. Il Milan ha sbagliato l'approccio alla partita, forse è rimasto sorpreso dalla veemenza interista, ma sta di fatto che nel primo tempo ha combinato pochissimo e questo è imperdonabile e inaccettabile per una squadra che avrebbe dovuto avere in corpo motivazioni altissime e grande voglia di vincere e, invece, si è sgonfiata come un palloncino nel momento più importante e nella partita più sentita del campionato; nonostante ciò un rigore (generoso) e un gol in avvio di ripresa avevano permesso ai rossoneri di mettere la freccia e rimontare l'Inter, ma sul più bello è arrivato il crollo sotto i colpi dei nerazzurri e la sconfitta è davvero difficile da digerire.

Derby anomalo, perchè si gioca alla penultima giornata, non vale solo per la supremazia cittadina ma anche per lo scudetto e coinvolge anche un terzo incomodo, cioè la Juventus, che è molto interessata al risultato della stracittadina milanese che potrebbe consegnargli lo scudetto. Un "derby per tre", ma non c'è il tutto esaurito a San Siro e questa è un'autentica rarità, anche se c'è comunque la solita magica atmosfera di ogni derby, che rende così unica e sentita questa partita, indipendentemente dalla classifica e dagli obiettivi delle due squadre. Il Milan sogna ancora lo scudetto, i risultati del pomeriggio lasciano qualche piccola speranza all'Inter in chiave Champions, ma è chiaro che il derby prescinde anche da questi discorsi ed entrambe le squadre vogliono vincerlo anche e soprattutto per dare una soddisfazione enorme alle loro tifoserie, perchè il derby è LA partita. Allegri dopo l'improvvisa moria di terzini sinistri e il mancato recupero di Thiago Silva, deve rinunciare anche ad Ambrosini e schiera la formazione ipotizzata alla vigilia, con Abate a destra, Bonera a sinistra, Nesta e Yepes stagionata ma affidabile coppia centrale, centrocampo composto da Van Bommel, Muntari e Nocerino, Boateng trequartista e coppia d'attacco Ibrahimovic-Robinho. La Curva Sud è una macchia rossa che si distingue dal resto dello stadio e a pochi minuti dall'entrata in campo delle squadre, va in scena il derby del tifo a colpi di coreografie: imponente quella nerazzurra, che occupa tutti e tre gli anelli e raffigura la Madonnina con la scritta "Ti te dominet Milan", mentre la curva rossonera risponde in modo ironico con un Diavolo con tanto di canocchiale che scruta l'orizzonte (cioè la curva nord) in cerca dell'avversario nerazzurro, perchè "VEDERVI A MAGGIO E' TORNATO UN MIRAGGIO!" (striscione in transenna) riferendosi all'ampio distacco in classifica. Ovviamente per tutto l'arco della partita non mancheranno altri striscioni di sfottò, cori e tutto ciò che contribuisce a rendere così speciale questa partita anche e soprattutto sugli spalti.

Inizia la sfida e, come sempre, al momento del fischio d'inizio la tensione e l'ansia raggiungono il picco massimo. Ti aspetti un Milan caricato a molla per conquistare tre punti fondamentali per mantenere viva la speranza scudetto e, invece, a sorpresa è l'Inter a partire fortissimo, con più anima e più grinta e ciò è francamente inaccettabile, visto che per i rossoneri la posta in palio è molto più importante. I rossoneri devono arretrare e difendersi, i nerazzurri spingono con convinzione, anche se la prima occasione colossale è del Milan, con Ibrahimovic che raccoglie un cross di Robinho da sinistra ma incredibilmente alza troppo la mira da posizione favorevolissima e mette alto. "Gol sbagliato, gol subito", si dice spesso e puntualmente questa "legge" del calcio viene rispettata e l'Inter mette a frutto il suo predominio iniziale con il gol di Milito, che sfrutta un assist di Samuel su cross di Sneijder, ma, soprattutto, l'immobilismo della difesa rossonera che sembra un presepe fuori stagione con tante belle statuine che osservano impietrite gli avversari che fanno i loro comodi in area. Derby tutto in salita e Milan che fatica a reagire, rischiando il tracollo: tiro di Guarin a lato di poco, gol di Lucio annullato per fuorigioco e, soprattutto, rossoneri molli e senza motivazioni, cosa sorprendente e irritante. Piove sul bagnato con l'infortunio di Bonera, che aumenta l'emergenza sulla fascia sinistra e costringe Allegri a schierare il giovane De Sciglio che sarebbe un terzino destro; si fa male anche Abbiati, non prima, però di aver compiuto una parata che ha del miracoloso sul colpo di testa di Cambiasso (palla dentro o no...boh?) e di essersi opposto ad un tentativo ravvicinato di Sneijder (proprio in quest'occasione si fa male); entra Amelia e Allegri ha già dovuto "bruciare" due cambi, rimanendo con una sola possibilità di modificare la formazione più avanti. Finalmente un Milan inesistente e dominato da un'Inter padrona del campo riesce a farsi vivo dalle parti di Julio Cesar, con Ibrahimovic che da pochi passi spara sul portiere in uscita. Un piccolo segnale di risveglio dal torpore che precede la svolta in positivo: Julio Cesar esce sui piedi di Boateng, tocca il pallone e travolge il ghanese; Rizzoli concede il rigore, ammonisce il portiere e lo fa andare su tutte le furie; Julio Cesar sfida a duello Ibra al grido di "Tanto te lo paro", lo svedese non si fa intimidire, segna con un tiro angolatissimo e sbeffeggia l'avversario, rivolgendo anche un'occhiataccia di sfida alla curva nord, mentre dall'altra parte si scatena il delirio per un pareggio importante ed insperato, visto il rendimento delle due squadre. Il nervosismo sale alle stelle nel finale di tempo e volano calcioni e cartellini, ma si va al riposo in parità e il Milan può essere soddisfatto, anche se non basta e la prestazione è stata negativa.

La ripresa si apre con il botto: dopo pochi secondi Ibra sfrutta un velo di Boateng, salta Samuel e Lucio e beffa Julio Cesar con un bel tocco sotto; esultanza sfrenata in Curva Sud, perchè in questo momento la Juventus (in vantaggio a Cagliari dopo pochi minuti) non è più virtualmente Campione d'Italia e il Milan può tornare a sperare. Ancora una volta Ibra si è messo la squadra sulle spalle e l'ha trascinata, ribaltando un risultato negativo in pochi minuti a cavallo dell'intervallo, ma l'Inter non molla e reagisce, con un clamoroso tiro di Sneijder che cerca il gol del secolo (attento Amelia a non farsi sorprendere) e conquistandosi un rigore per un ingenuo fallo di Abate (evidentemente allergico ai derby e al Principe) su Milito; l'argentino trasforma e il Milan vede allontanarsi nuovamente lo scudetto. L'altalena di emozioni continua e i rossoneri sfiorano il gol del nuovo vantaggio con un colpo di testa di Ibrahimovic che Muntari non riesce incredibilmente a deviare in porta da pochi passi. Le due squadre si sfidano a viso aperto, perchè il pareggio al Milan non serve e l'Inter cerca la vittoria di prestigio: ci sono occasioni da una parte e dall'altra, per Robinho, Maicon, ancora Robinho, Yepes, Abate, Sneijder, con il contorno di tanti corner e sugli spalti si trattiene il respiro quasi in apnea, perchè l'equilibrio può spezzarsi da un momento all'altro. Stramaccioni manda in campo Pazzini, Allegri risponde con Cassano per Muntari; tanti fischi per l'ex nerazzurro che si consola con gli applausi della Sud e mostra con orgoglio lo stemma del Milan sulla maglia mentre esce dal campo. Si spera che FantAntonio possa dare nuova linfa all'attacco, visto che serve un altro gol e, invece, arriva l'episodio che mette K.O. il Milan: fallo di mano di Nesta che, però, è molto vicino a Pazzini che con una finta lascia scorrere il pallone sfiorandolo appena, quindi si potrebbe trattare di intervento involontario, ma Rizzoli decreta il terzo rigore della serata che Milito trasforma per la tripletta personale. Il Milan accusa il colpo e la notizia del raddoppio della Juve fa calare il gelo in Curva Sud, anche se si continua a tifare per i ragazzi sperando in un miracolo; i rossoneri, invece, mollano, non ne hanno più e il tremendo tiro di Maicon che si infila al sette fa calare amaramente il sipario sul derby e sull'intero campionato del Milan.

Game over nel modo peggiore possibile, ma il grande orgoglio della Curva Sud si manifesta nell'applauso e nel coro "Siamo sempre con voi, non vi lasceremo mai" che rincuora i giocatori che, a testa bassa, vengono sotto la curva a salutare e ringraziare per l'incitamento. Netta sconfitta nel derby e scudetto che prende la via di Torino; epilogo più amaro non poteva esserci e ora c'è grande tristezza in tutti quanti; la doppietta di Ibra non è bastata, la squadra si è dissolta sul più bello e non è riuscita a contrastare un'Inter più viva e brillante. Finiscono i sogni, inizia l'incubo e il Milan abdica dal trono dello scudetto lasciandolo ad altri. Doveva essere un derby indimenticabile, purtroppo lo è stato, ma non nel modo che speravamo e ora resta solo amarezza e delusione per un verdetto negativo al quale ormai eravamo rassegnati da alcune settimane ma che è giunto nel modo e nel giorno peggiore!