C'era un volta...

C'era un volta...MilanNews.it
© foto di Pietro Mazzara
venerdì 13 luglio 2012, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
Giornalista sportivo a Mediaset, è stato caporedattore di Tele+ (oggi Sky). Opinionista per Telenova e Milan Channel. I suoi libri: "Soianito", "La vita è una" con Martina Colombari, "Sembra facile" con Ugo Conti.

ARCORE (Milano), XX maggio 2012.- “Grazie ai giornalisti di tutte le testate presenti. Ho voluto convocare questa conferenza stampa allo scopo di indicare quali saranno le strategie e la filosofia del Milan nelle prossime stagioni, ritenendo per una volta un po’ riduttivo telefonare a Biscardi a ‘7Gold’ o a ‘Sportitalia’, con tutta la simpatia per questi due canali e i ringraziamenti per l’ospitalità che mi hanno sempre concesso. Come sapete, hanno lasciato da poco alcuni senatori i quali hanno scritto pagine straordinarie nella storia di questo club, anche a loro va il mio affetto e la mia gratitudine insieme con quella di tutti i tifosi, ma non è solo per questo motivo che occorre cambiare pagina. Viviamo in una situazione di crisi internazionale forse senza precedenti dalla fine della II Guerra Mondiale, tutte le aziende ne stanno soffrendo comprese quelle dei miei figli, che hanno migliaia di dipendenti. Per aziende dei miei figli intendo anche quella dove lavora Barbara: così come Mondadori e Mediaset stanno operando tagli e ridimensionamenti drastici, pur senza perdere di vista le prospettive di miglioramento e di sviluppo future, la stessa cosa deve avvenire in via Turati. Non possiamo più competere con emiri, sceicchi, petrolieri, avventurieri americani, padroni di stadi, marchi, marketing milionari o folli banche spagnole che prestano soldi a fiumi a Real e Barcellona, consentendo loro un mercato sconsiderato, illogico, scorretto e anacronistico. Può anche essere che io consenta un giorno a qualcuna di queste nuove figure di affiancarmi nella gestione del Milan, dagli Emirati o dalla Russia. Affiancarmi, ma non subentrarmi perché resterò presidente, non lascerò mai questa società che – come ho sempre detto – è un amore di famiglia. Mi darebbero una mano nel sostenere un’esposizione finanziaria difficile, con oltre 60 milioni di ripianamento stagionali. Sono impegnato in politica, in un’era politicamente difficile e complessa, di conseguenza la mia presenza fisica allo stadio, ai raduni e altrove non può più essere assidua come una volta, lo avrete notato, nonostante mi senta telefonicamente con Galliani e Allegri quasi tutti i giorni. Per farlo, per accogliere un’eventuale partecipazione nel Milan in assenza di uno stadio di proprietà, abbiamo soltanto due strade: la prima, è la costruzione di uno stadio nuovo o l’acquisto di San Siro, la seconda è quella di presentare loro libri contabili in ordine con un bilancio almeno in pareggio.
Abbiamo offerte importanti, molto importanti per alcuni dei nostri migliori giocatori.

Posso anche pensare di sopportare lo sforzo di trattenerne qualcuno ancora in giovane età come Boateng e Pato per esempio, capaci di garantirci un futuro di alto livello, ma esistono situazioni diverse rispetto a queste. Ibrahimovic e Thiago Silva per esempio hanno 31 e 27 anni: da giorni ci hanno formulato un’offerta incredibile per loro, un'offerta che non soltanto ci consentirebbe di mettere in cassa subito decine di milioni, ma soprattutto di risparmiarne altrettanti tra ingaggi e rate residue per pagare Ibra. Parleremo con loro, con i singoli giocatori, valuteremo insieme e insieme decideremo il meglio per i loro progetti e per i nostri. Se decideranno di restare, prenderemo atto e prenderemo in considerazione offerte per altri giocatori.
Comunque vada, costruiremo una squadra con i migliori giovani in circolazione, con un tetto di ingaggio, con contratti assennati. Per un po’ i nostri obiettivi saranno quelli di divertire, far crescere questi giovani e tornare competitivi in Italia e in Europa nel più breve tempo possibile, perché non siamo in provincia e non possiamo permetterci di non vincere troppo a lungo. Da 26 anni siamo un club vincente e ambizioso, abbiamo speso tantissimo e vinto tantissimo, questo ci deve essere riconosciuto. Siamo il club più titolato al mondo, vogliamo tornare presto nella condizione di difendere questo primato, ma oggi occorre un rinnovamento, un progetto diverso.
Ai tifosi oggi non posso più fare promesse, quindi abbasseremo il costo dei biglietti e degli abbonamenti, chiedendo loro di aiutarci e sostenerci in questo nuovo progetto, dettato dai tempi e dalla ragione. Era il minimo sindacale che potessimo fare per loro e per questo vi ho convocati qui oggi”.
Già. Era tutto questo, il minimo sindacale.