Fabregas, il preferito. Nessuna fuga in avanti su Paratici. Conceiçao alla caccia del podio e della storia. Nodo Maignan

Fabregas, il preferito. Nessuna fuga in avanti su Paratici. Conceiçao alla caccia del podio e della storia. Nodo Maignan  MilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

"Carlo, che cosa mi consigli se mi chiamasse il Milan?” Magari sarà finito  così l’incontro di Madrid, lo scorso 20 marzo, tra Cesc Fabregas e Carlo Ancelotti. L’argomento principale, come rivelato da un sito spagnolo, riguardava il futuro di Nico Paz, che l’allenatore comasco vorrebbe rimanesse ancora sulle rive del lago. Non ho dubbi invece su quella che potrebbe essere stata la risposta dell’allenatore del Real Madrid . "Vai di corsa … è il Milan!”.
Che l’allenatore spagnolo di passaporto, ma italiano di attività, piaccia alla dirigenza del Milan è assodato, per il suo gioco propositivo, spettacolare, sempre fluido e armonioso. Il Como è una delle squadre più divertenti della serie A, nonostante la caratura della sua rosa non raggiunga i livelli di tante avversarie. Un allenatore molto vicino dunque  alla filosofia che da sempre ha accompagnato la storia rossonera. Qualcuno potrebbe ribattere che si tratterebbe di un’altra scommessa, che serva invece una allenatore che possa regalare certezze che possa resistere alla pressione di una piazza esigente come quella milanista. Beh, allora, tra i tanti nomi accostati al Club di  Via Aldo Rossi eccetto Conte, Allegri, Sarri, che hanno vinto guidando Top Club Europei, con la naturale fortissima pressione dei tifosi, degli altri si potrebbe dire lo stesso. Quindi o le sicurezze  oppure una figura come  Fabregas potrebbe   certamente rappresentare una  soluzione affascinante. Intanto nessuna novità riguardo il futuro Direttore Sportivo. Da quello che è trapelato, l’unico incontro di Giorgio Furlani è stato fissato con Fabio Paratici, incontro che si è concluso senza un risultato concreto ma immagino con un laconico: ”CI risentiamo più avanti“. Sono solo da considerarsi fughe in avanti, le ipotesi di una trattativa già conclusa o di un Paratici, netto favorito sugli altri.
Altri chi poi? Tare sembra non sia stato più contattato. Almeno nelle ultime settimane. Sui  candidati stranieri non credo assolutamente, anzi NON VOGLIO pensare che, per  colmare il vuoto di questi due anni, si debba ricorrere a figure che non conoscano bene la realtà italiana. Rimane forse Tony D’Amico, il lavoro del quale ha portato, nell’Atalanta, risultati più che lusinghieri.

Si parla sempre del futuro e mi figuro il volto perplesso di Conceicao ,che sta cercando di compiere una impresa , accorciando intanto il distacco dai posti che potrebbero regalare l’Europa al Milan , per poi tentare di vincere la seconda coppa in una stagione . Impresa che non riesce al Milan da ben diciassette anni, quando , nel 2007-2008, il regale Milan di Carlo Ancelotti vinse Supercoppa Europea e Coppa del Mondo. Una vita fa! Una doppia Coppa che iscriverebbe Conceicao come l’allenatore più vincente ,dopo Ancelotti, nel terzo millennio, a pari merito con Allegri. Ma per arrivare al podio mancano ancora tre partite, tra le quali un derby bellissimo e tesissimo. Le Nazionali hanno restituito a Milanello un Maignan, tirato a lucido dopo le prodezze contro la Croazia. Il portiere, come Theo, dopo il primo positivo approccio riguardante il rinnovo del contratto, non ha più sentito nessuno. Sarà il primo nodo del nuovo Direttore Sportivo !