Donnarumma rimarrà come Baresi. Ibrahimovic vince anche quando non gioca. A gennaio caccia a Thauvin e Giroud
Il Milan non ha battuto 2-0 la Fiorentina, ma 4-0. Sì, avete letto bene: 4-0 e spieghiamo perché. Prima di Romagnoli e Kessie, infatti, ha segnato un bellissimo gol Gigio Donnarumma che per la prima volta ha detto in maniera chiara di voler rimanere al Milan. A questo punto, non c’è nemmeno fretta di rinnovare il suo contratto, in scadenza non a fine stagione ma nel 2022. Siccome la volontà del giocatore conta e questo Milan in crescita aiuta, possiamo escludere che Donnarumma vada in un’altra squadra, alla Juventus come temono tutti, o all’estero. Donnarumma, che prima o poi dovrebbe cambiare numero perché deve giocare con il numero 1, come tutti i grandi portieri rossoneri del passato, sarà il leader e il capitano del Milan del futuro, ereditando il ruolo di leader e di simbolo di Franco Baresi che avrebbe potuto lasciare il Milan se avesse voluto, ma accettò di giocare due campionati in serie B e poi fu ripagato da tutti i successi dell’era berlusconiana. Il gol del 4-0, infine, è stato segnato anche se soltanto metaforicamente da Ibrahimovic che avrebbe potuto rimanere a casa a curare il suo gambone, e invece nonostante la temperatura e l’umidità ha voluto stare in tribuna per incitare dietro la mascherina i suoi compagni, o meglio i suoi fratelli minori. Un grande esempio di attaccamento alla squadra, che stride con quello di Ronaldo che non ha nemmeno seguito la Juventus a Benevento. Un gruppo vincente, prima che una squadra, si costruisce così e proprio questo è il segreto del Milan in cui tutti si aiutano rincorrendo gli avversati quando un compagno perde un pallone, pensando all’interesse comune e non al proprio.
Anche così si spiega i primato del Milan, sorprendente rispetto alla previsioni di inizio stagione, ma non più sorprendente dopo la prova del nove, alla nona partita di campionato contro la Fiorentina. E tra tanti numeri occhio a quelli che accomunano questo Milan all’ultima Juventus campione d’Italia, perché oggi il Milan ha gli stessi 23 punti dei bianconeri di un anno fa, con lo stesso numero di gol subiti (8) ma con ben cinque gol segnati in più (21 a 16). Nemmeno questa splendida partenza, però, è sufficiente per pensare che il Milan vinca lo scudetto e allora, ricordando i preziosi innesti di un gennaio fa, quando arrivarono i “vecchietti” Kjaer e Ibra, anche senza il troppo dimenticato Boban, Maldini dovrà essere altrettanto bravo a rinforzare la squadra, puntando su due francesi: Florian Thauvin di 27 anni del Marsiglia, già nel mirino rossonero e un altro francese più stagionato, Olivier Giroud, l’attaccante di 34 del Chelsea. E’ vero che non è più giovanissimo, ma con cinque anni meno di Ibra è un giovanotto che può durare a lungo e potrebbe diventare la sua preziosa alternativa. In ogni caso, loro o altri due rinforzi, in difesa e in attacco, sono indispensabili per entrare in Champions senza problemi. Perché questo è l’obiettivo, non lo scudetto. Ma come il presidente dell’Atalanta, Percassi, ripeteva che l’obiettivo era la salvezza e poi festeggiava l’ingresso in Champions, così Maldini fa bene a ripetere che l’obiettivo è il quarto posto e poi si vedrà….
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