L'anticipo di Galli - Como vittoria di nervi, ma adesso chiarezza!

L'anticipo di Galli - Como vittoria di nervi, ma adesso chiarezza!MilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Filippo Galli

E così abbiamo superato il Como in rimonta: merito, più che del gioco, della carica nervosa, della forza di volontà e della qualità in fase realizzativa degli ispirati Pulisic e Rejinders. Grazie al micro-filotto di due partite vinte ci ritroviamo, anche in virtù dei risultati delle nostre concorrenti, a “soli” 6 punti dal Bologna che occupa l’ultimo posto utile in classifica per conquistare l’accesso alla prossima Champions League.

Contro il Como gli errori in fase conclusiva, in particolare quelli commessi nei primi dieci minuti, hanno per l’ennesima volta mostrato la fragilità della squadra che, come detto, dopo aver concesso il dominio del gioco agli avversari per gran parte del primo tempo ha dato un’ulteriore prova di saper reagire, anche in virtù dei cambi operati dal tecnico.

Si tratta ormai di un marchio di fabbrica del Milan di Conceicao che può darci due indicazioni contrapposte: a) la squadra ha carattere perché si batte fino all’ultimo istante; b) la squadra ha bisogno di trovarsi nelle condizioni di non aver più nulla da perdere per esprimere tutto il suo potenziale. Come che sia, su questo dovranno lavorare Mister Conceicao, lo staff tecnico e quello dirigenziale nel resto di questa complicata stagione.

Intanto siamo entrati nella prima settimana di pausa per gli incontri delle varie Nazionali. Ci sarà pochissimo tempo per lavorare sul campo, a ranghi completi, perché, se è vero che alcuni dei titolari sono rimasti a Milanello, ben quindici sono stati convocati dalle loro Nazionali. La nostra speranza è che almeno tutti rientrino dagli impegni internazionali integri fisicamente, mentalmente ed emotivamente. 

Il Napoli, nostro prossimo avversario, da questo punto di vista sta un po’ meglio. Sono infatti “solo” dodici i giocatori partenopeiconvocati nelle nazionali. Sappiamo inoltre che la squadra di Conte ha maggiori certezze sull’impianto di gioco e quindi minori necessità di allenarne i principi e quindi torniamo rapidamente in casa nostra.

Sullo sfondo rimane una mancanza di chiarezza rispetto alla governance: chi fa cosa e chi risponde a chi, fra Red Bird ed Elliott e fra Furlani, Ibra e lo stesso Cardinale, che aveva partecipato al primo giro di colloqui con i potenziali direttori sportivi ma che pure ha accettato la richiesta di Furlani di rifare tutto da capo, quasi fosse l’AD il decisore ultimo, persino rispetto alla proprietà. 

Tutto ciò non aiuta a comprendere per chi sta fuori, ma - credo - nemmeno per chi sta dentro. Si determina una sorta di disagio che può riflettersi sugli stati d’animo e, di conseguenza, sulle prestazioni.

Pertanto, è persino inutile dirlo, bisogna sciogliere al più presto il dilemma legato alla scelta del Direttore Sportivo. A tal proposito vorrei ricordare, perché qualcuno lo ha dimenticato e altri, quelli più giovani, non lo sanno, che il “Vincere è l’unica cosa che conta” non fa parte della nostra cultura, storia, tradizione.

Occorre altresì sottolineare che la scelta del prossimo allenatore, qualora dovesse essere fatta, non dovrà tener conto, tra i suoi criteri, della conoscenza, da parte del candidato, dell’ambiente Milan e di Milanello. Nessuno oggi può conoscerlo perchè, da qualche anno a questa parte, dinamiche e contesto sono cambiati. A meno che non si decida di richiamare Stefano Pioli. Lui è l’unico che ne sia a conoscenza.

Ribadisco quindi la mia decisa preferenza per una scelta coraggiosa, che risponde al nome di De Zerbi: un allenatore che in molti desta perplessità, ma che sono convinto possa riportare carica ed entusiasmo oltre che ciò che tutti i tifosi rossoneri auspicano, essendo storicamente abituati bene: risultati attraverso il gioco e le idee.

Ma ora testa e cuore al campo, alla preparazione della prossima gara. Domenica prossima allo stadio “Diego Armando Maradona” ci attende il Napoli e non ci sono più margini di errore.

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