Destinati a soffrire. Tifosi milanisti: tutti contro tutti. Coppa Italia: chi ci crede? Napoli e Atalanta: non dipende dai rossoneri

Destinati a soffrire. Tifosi milanisti: tutti contro tutti. Coppa Italia: chi ci crede? Napoli e Atalanta: non dipende dai rossoneriMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Il dibattito sul Milan che vince sempre in rimonta, che deve andare sotto per svegliarsi, ma comunque non sempre il recupero è possibile, non ha un fondamento tecnico né tanto meno tattico. Ci si può dunque soffermare sull'aspetto caratteriale, scoprendo che dunque questa banda di pulcini bagnati riesce ad avere - quando vuole - un cuore da leone. Perché? Aspettavamo questa rivelazione a Zagabria, contro il Feyenoord, in mille altre partite di campionato, ma dalle montagne russe non è mai sceso nessuno. È il cuore dei tifosi, ad andare puntualmente in subbuglio.

Teniamoci stretti allora i tesoretti di Leao e Pulisic, il gioiello Reijnders, attendendo il ritorno di Maignan, il risveglio di Theo, l'integrazione di Gimenez (per me, deve giocare in area di rigore...), la scelta definitiva del centrocampista da schierare a fianco (per favore!) di Fofana (per me, Bondo). Preghiamo perché Loftus Cheek abbia sempre il piglio degli ultimi minuti contro il Como, può essere una risorsa importante in questo finale in salita. Aspettiamo che Walker salga di qualità, che finalmente si scelga una coppia di centrali (per me, Pavlovic sempre e uno tra Tomori o Gabbia) e chissà, dopo Pasqua una resurrezione meno eclatante di quella cattolica si potrebbe anche anelare.

C'è una spaccatura acclarata tra i tifosi: la Curva che entra 15' dopo, quelli che contestano, quelli che fischiano, quelli che vorrebbero sempre e comunque sostenere la squadra. Non esiste una linea guida quando gli animi sono esasperati, la pazienza esaurita: è come prendersela con quelli che proseguono imperterriti a spendere un sacco di soldi per continuare ad andare allo stadio, o inveire contro quelli che le partite del Milan non le guardano nemmeno più dal divano. Ognuno segue il suo modo, in un Paese libero e democratico. I social - e non solo - scatenano invece fazioni l'una contro l'altra.

È bene sottolineare che il malessere dei tifosi, in particolare della Curva e dei Club, non deriva unicamente dai risultati scadenti. C'è in atto una politica, non solo societaria ma anche da parte delle istituzioni, che complica non poco la gestione dei biglietti (che costano spesso uno sproposito) e quindi dei viaggi, dei pullman, di riflesso degli abbonamenti. Non c'è chiarezza su ruoli e mansioni societarie, sulle guide future, sullo stadio nuovo o su San Siro. Nella nebbia, il tifoso si incazza. Oppure spegne la tv, appunto. Scelte. Libere scelte. 

La Curva per di più ribolle perché tutti quelli che ne fanno parte, vengono buttati nel calderone della criminalità, a prescindere, e sembra che tutti quelli che vanno in Curva (o con i Club...) facciano creste su creste nella gestione appunto dei biglietti e degli abbonamenti. Non sono della Digos, non ho l'abitudine di puntare dita a casaccio, non so dire chi fa cosa, ma conosco bene la realtà dei Milan Club e l'identità di molti appartenenti e affiliati alla Curva, dove - ci crediate o no - ci sono anche padri di famiglia e persone perbene. Per esempio, le loro iniziative di solidarietà e sociali sono più frequenti e concrete di molte associazioni. Dunque non sto a fare di ogni erba un fascio. Dico solo che quando baritoni, tenori e soprano vengono fischiati e fischiate dal loggione, si impegnano a studiare di più e chi paga (salato) per vederli, ha il diritto di applaudire o dissentire. 

Non ho mai avuto timore nel dire anche in onda su MilanTv, sulla mia piattaforma Milacommunity e scrivere qui su MilanNews, come il rapporto tra società, squadra e tifosi (sciolti, Curva, Club) debba essere diretto, costante, schietto: oggi ribadisco che è necessario aprire tavoli di confronto con serietà e senza pregiudizi. Bisogna comunicare tra le parti, perché sono componenti integranti della stessa barca e (fino a prova contraria) della stessa passione.
A proposito, consentitemi di dire che ho sofferto per la querelle dei giorni scorsi tra la Curva e un obiettivo che, seppure mai esplicitamente citato, era Mauro Suma. Durante la telecronaca e in un video su un suo profilo social, Mauro ha bacchettato l'atteggiamento del popolo di San Siro in occasione di Milan-Como. La Curva ha risposto con un comunicato "ad implicita personam" estremamente duro. Anche qui, credo che la lunga militanza delle parti - sia pure su posizioni e in postazioni diverse - avrebbe dovuto indurre a una telefonata, un incontro, un chiarimento privato e risolutorio. Il tutti contro tutti deriva da altre lande e sappiamo tutti molto bene quali. Il tutti contro tutti non aiuta l'ambiente, la squadra, la nostra vita innamorata del Milan. Il tutti contro tutti non è proprio del milanismo.

Anche perché c'è un finale di stagione aperto, all'inseguimento della chimera dell'Europa che conta (fino a che l'aritmetica non dirà qualcosa di diverso, bisogna crederci e lottare) e di una Coppa Italia che ha valenze più importanti che mai. Rimango assolutamente convinto che la formula sia sbagliata, che degradi il valore del trofeo, ma resta comunque un trofeo e inserirlo in bacheca a fianco della Supercoppa di gennaio avrebbe un significato importante. Chi di voi, come me, crede che sia possibile? 

Alla ripresa del campionato ci sarà la partita di Napoli e la domenica di Pasqua l'Atalanta a San Siro. Sento e leggo già che qualche tifoso rossonero lascerebbe volentieri i 3 punti a entrambe, per non favorire l'Inter. Nella mia vita non mi ha mai sfiorato l'anticamera del cervello un'ipotesi come questa, addirittura doppia: chi è milanista ha sempre e solo voglia di vincere. Lo scudetto non dipende certo da queste 2 partite: se l'Inter lo vincerà, lo avrà meritato. Se lo vincerà una delle altre contendenti, meglio, ma il destino non passa dalle sfide con il Milan: ci sono 38 giornate di campionato per dimostrare chi si è, senza aspettare il Milan che purtroppo con la lotta scudetto non ha mai avuto che fare, quest'anno.