ESCLUSIVA MN - Andres Guly: "Tevez andrà al Milan. Che ricordi Perugia e il 5 Maggio. Occhio ad Alvarez. Il mio futuro è in panchina"

ESCLUSIVA MN - Andres Guly: "Tevez andrà al Milan. Che ricordi Perugia e il 5 Maggio. Occhio ad Alvarez. Il mio futuro è in panchina" MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
mercoledì 11 gennaio 2012, 10:00Esclusive MN
di Nicolò Schira

Basta poco. Il destino della nostra esistenza è questione di attimi. Istanti e minuti che possono radicalmente cambiare la nostra esistenza: in una sorta di sliding doors emozionale il centrocampista argentino Andres Guglielminpietro ha vissuto l'ebrezza di una domenica di maggio da cineteca con il gol che ha regalato al Milan lo scudetto numero sedici della sua storia nel 1999 e tre anni più tardi, quando vestiva la maglia dell'Inter, la delusione atroce di vedersi sfuggire dalle mani il tricolore sul filo del traguardo nell'infausto 5 maggio, divenuto da data dell'Ei Fu manzoniano in giorno beffa per i tifosi dell'Inter e di gaudio per le fazioni avverse. Nella settimana del derby MilanNews.it non poteva non intervistare in esclusiva Guly per scoprire i suoi ricordi legati alle esperienze rossonere e nerazzurre oltre a fare il punto sul futuro di Carlitos Tevez col quale l'ex numero ventiquattro milanista ha giocato nel Boca Juniors.

Che somiglianze ritrovi fra il tuo Milan e questo di Allegri?

"Sono squadre diverse. L'anno scorso per vincere hanno preso ibrahimovic che fa la differenza, quando sono arrivato io presero Bierhoff che faceva la differenza all'epoca con i suoi gol, seppure con caratteristiche diverse visto che è più goleador rispetto ad Ibra che è un grande campione cheo oltre a segnare è in grado di fungere da assist-man".

Il punto di forza del Milan?

"Mi ha colpito molto l'equilibrio tattico e l'ordine difensivo imposti da Allegri: sono una squadra molto solida".

Se ti dico 23 maggio 1999...

"Ti dico Perugia. Ci ripenso spesso a quella domenica, fu un'esperienza unica. Non capita tutti i giorni di siglare un gol che vale lo scudetto, inoltre quella volta c'era mio padre a Perugia alla partita, perciò rimane un giorno assolutamente indimenticabile. In un anno ero passato da una piccola squadra argentina a vincere lo scudetto con il Milan. Quell'anno fa parte delle esperienze che mi rimarranno sempre nel cuore".

Cosa ti è rimasto dell'Italia nella tua nuova professione di allenatore?

" In Italia le esperienze vissute mi hanno trasmesso la voglia di insegnare e di allenare. Nel vostro paese ho imparato a essere professionista e ho appreso la vostra cultura del lavoro e la vostra mentalità. Ritengo che gli allenatori italiani tatticamente siano i migliori al mondo".

Come procede la tua nuova carriera?

"Sono stato aiutante e vice di Diego Simeone in Argentina per tre anni e adesso sto cercando di fare la mia strada da solo. Spero di riuscire a ottenere risultati importanti come da giocatore".

Milano è già elettrizzata per il derby di domenica: tu che ne hai vissuti tanti come lo vedi?

"Immagino il clima di questa settimana che si respira a Milano per il derby. L'inter sta recuperando bene grazie all'avvento di Ranieri che ha grande esperienza. Mi aspetto un derby bellissimo all'insegna di un grande calcio e che vinca il migliore...".

All'Inter ha vissuto con il 5 maggio la delusione più grande della tua carriera...

"Quello è stato in assoluto il momento più brutto. Il famoso cinque maggio non l'ho ancora metabolizzato. Sarebbe stato il massimo vincere due scudetti con Milan e Inter. Sarei stato l'unico argentino a vincere due campionati italiani con due club diversi. Peccato, ma orami è andata così. Posso dirti che mi è dispiaciuto non giocarla quella fara con la Lazio, credo sia difficile da capire ancora oggi come riuscimmo a perdere un campionato praticamente già vinto all'ultima giornata. Ogni cosa però ti trasmette qualcosa, spero mi possa servire da esperienza per non sbagliare in un'occasione simile da allenatore".

C'è anche un derby di mercato per Tevez: per te dove andrà?

"Secondo me è una questione di soldi, comunque ho avuto impressione che il Milan lo vuole. Con Tevez ho giocato e vinto una Coppa Sudamericana nel Boca Juniors. Parliamo di un grande campione che fa la differenza. Sinceramente non so cosa è successo con Mancini, ma rimane un grande campione e un ragazzo splendido. Sarebbe un grande colpo per il Milan".

Un talento del calcio argentino che ti senti di consigliare alle squadre italiane?

"Ce ne sono tanti, ma è difficile fare nomi. Il problema del calcio argentino è che i talenti ce li soffiano subito senza far completare loro il giusto processo di maturazione. Un nome che stimo da parecchio e sono convinto farà una grande carriera è Riki Alvarez, l'Inter ha fatto un grande colpo. Personalmente mi piace tantissimo e a mio avviso può diventare un grande campione. Merita più spazio".