Bergonzi: "Cakir ampiamente insufficiente e poco concentrato. Quello non è mai - ma mai - rigore!"
Mauro Bergonzi, ex arbitro di Serie A e internazionale, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di MilanNews.it per cercare di analizzare e di valutare la disastrosa direzione di gara di Cuneyt Cakir, arbitro di Milan-Atletico Madrid, il quale, con le due decisioni molto discutibili, ha evidentemente indirizzato la gara a favore dei Colchoneros.
Cominciamo dall'espulsione di Kessie: il doppio giallo è corretto?
"L'espulsione è severa, ma ciò non vuol dire che sia sbagliata e che non sia stato applicato il regolamento; secondo me è stato più superficiale Kessie nel decidere di fare quell'entrata a centrocampo essendo già ammonito. Se l'arbitro non avesse estratto il secondo cartellino giallo si direbbe che Kessie sia stato graziato. La trovo, tutto sommato, una scelta che può essere condivisibile".
L'assegnazione del rigore per l'Atletico Madrid ha, senz'altro, complicato le cose.
"Cakir si è complicato la questione nella gestione in toto della gara. L'episodio finale è figlio di una direzione di gara ampiamente insufficiente, perché nasce da una superficialità nella direzione di gara, da un approccio opaco; il turco è un arbitro famoso, espertissimo, molto bravo, ma anche abbastanza anziano: mi ha dato l'idea di essere poco concentrato, di essere non motivato anche nella corsa, negli sprint, nel linguaggio del corpo, nello spostamento, nella sua gestualità; non l'ho trovato frizzante, ma poco determinato e concentrato fin da subito.
Anche le statistiche dicono qualcosa...
"Cakir ha fischiato 8 falli contro il Milan di cui 5 ammoniti e un espulso, mentre l'Atletico Madrid 11 falli e un solo ammonito. Già questo stride".
Come si spiega la decisione sul rigore concesso all'Atletico Madrid?
"L'episodio del rigore comporta una mancanza totale di concentrazione: è come se non vedesse l'ora di finire la partita. È impossibile sbagliare un episodio del genere! Tra l'altro, per me quello non è proprio rigore a prescindere: i giocatori sono petto contro petto, sono attaccati e il difensore del Milan non può avere il tempo di spostare il braccio dietro la schiena. Non c'è nessuna volontarietà, nessun atto volontario di andare ad impattare il pallone da parte di Kalulu. Quello non è mai ma mai rigore! E oltre a questo: è evidente che Lemar tocchi prima lui il pallone con la mano e ciò fa sì che la palla si accomodi verso il braccio di Kalulu. Le immagini sono chiarissime: non ho la più pallida idea del perché non sia andato al monitor, del perché il VAR non lo abbia richiamato, del perché non abbia cambiato idea".
È incredibile, effettivamente, che Cakir non abbia rivisto l'episodio al monitor...
"Dall'avvento del VAR in Champions League è uno degli errori più grossolani e importanti che ci siano stati. Mi chiedo davvero come mai non sia andato al monitor in una partita di altissimo livello internazionale con un episodio che può decidere le sorti delle due squadre, del passaggio del turno o meno. Caspita!".
La spiegazione a tutto ciò può trovarsi nella 'preparazione vecchio stampo' di Cakir? Quasi come se fosse un po' arrogante nel rifiutare le correzioni del VAR...
"Sicuramente un po' di arroganza ci può stare, perché in fondo tutti gli arbitri sono un po' arroganti... Ma non è la risposta esatta, secondo me: ogni arbitro va in campo per cercare di commettere meno errori possibili. L'arbitro più bravo è quello che sbaglia di meno e, in questo caso, in un momento della partita così delicato, hai l'opportunità di prendere la decisione giusta grazie al VAR e l'arroganza deve sparire! Cakir doveva avere non tanto l'umiltà, ma l'intelligenza e il senso di responsabilità di prendere la decisione corretta: chiunque fra di noi a casa la sapeva! Rosetti dovrà far capire a Cakir che l'atteggiamento in campo non è quello corretto e che, per dirigere a questi livelli, c'è bisogno di un comportamento diverso".
Domenica ci sarà Atalanta-Milan: i bergamaschi sono spesso tra le polemiche per le dichiarazioni contro gli arbitraggi di Gasperini, mentre i rossoneri vengono dalla sfortunata partita di Champions. Tutto ciò inciderà sulla partita di Di Bello?
"Gli arbitri hanno una preparazione tale e tanta esperienza da cancellare tutto all'ingresso in campo, altrimenti non si reggerebbe la pressione della Serie A. Anzi, più è tesa la partita, più ci sono state polemiche nelle gare precedenti, più l'arbitro va in campo determinato, concentrato e voglioso di fare bene. Di Bello poi è bravissimo, ha talento e gli facciamo l'in bocca al lupo per la domenica".
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