ESCLUSIVA MN - Carbone: "Inzaghi? Viveva il calcio in maniera fin troppo appassionata"

ESCLUSIVA MN - Carbone: "Inzaghi? Viveva il calcio in maniera fin troppo appassionata"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 13 settembre 2012, 10:00Esclusive MN
di Gaetano Mocciaro

In esclusiva per MilanNews Angelo Carbone ci dice la sua in vista della sfida con l'Atalanta e ci racconta di un giovane Pippo Inzaghi, suo compagno di squadra proprio con gli orobici.

Angelo Carbone, oltre all’esperienza col Milan sei stato anche 3 anni all’Atalanta. Che ricordi hai di quel periodo?

“Esperienza sicuramente bella, importante. Ironia del destino feci l’esordio con l’Atalanta proprio a San Siro contro il Milan e andammo a vincere 1-0. Il primo anno facemmo molto molto bene e arrivammo a un passo dalla zona Uefa, c’era un giovane Inzaghi che vinse la classifica cannonieri oltre a Morfeo e Lentini. L’anno dopo fu una stagione un po’ travagliata e siamo retrocessi, poi nella stagione in Serie B siamo saliti, ma giocai poco per una pubalgia.  È una squadra che ha avuto alti e bassi nella storia ma a livello societario si è sempre distinta per il livello organizzativo e qualità dei tifosi, appassionati in maniera incredibile. Loro non sono come molti che scelgono di tifare le squadre che vincono, i bergamaschi si identificano nell’Atalanta, amano solo la Dea e provano questo sentimento smodato per la squadra anche in C”. 

Hai nominato Inzaghi, tuo compagno all’Atalanta. Ti saresti mai aspettato da lui una carriera simile? Si è sempre ironizzato sulle qualità tecniche piuttosto che sul fisico non proprio da corazziere

“Se uno dava un giudizio per quello che vedeva aveva dei dubbi ma per l’approccio che aveva per come preparava la partita capivi che sarebbe andato lontano. È stata la sua forza, viveva in maniera appassionata, forse troppo, direi quasi esasperata la settimana. E poi non avrà avuto la tecnica di Del Piero o il fisico da Batistuta, ma aveva il senso del gol, un senso del gol per l’appunto alla Inzaghi: nessuno come lui”.

Ti aspettavi intraprendesse la carriera di allenatore?

“Uno che vive intensamente il calcio deve far parte del calcio. Uno che vive in maniera intensa il proprio lavoro ha sempre qualcosa da dare agli altri. I presupposti per far bene ci sono e lui di calcio ne sa tanto”.

Parliamo di questo Milan. Dopo il flop in casa con la Samp c’è da rimediare davanti al proprio pubblico

 

“Dopo l’esordio con la Samp è chiaro che la squadra un po’ scottata lo è, ma davanti ai tifosi deve riconfermare quanto fatto a Bologna. Penso e spero che il Milan farà la partita e dimostrerà il proprio valore”.