Carmignani: "Gigio numero uno al mondo, Pioli valore aggiunto. Van Basten critica Sacchi? Non è giusto"
La redazione di MilanNews.it ha intervistato Pietro Carmignani, ex preparatore dei portieri nonché viceallenatore rossonero sempre con Arrigo Sacchi in panchina. Con lui abbiamo parlato del futuro di Donnarumma, del momento del Milan e non solo. Ecco le sue dichiarazioni.
Quanto sarebbe importante il rinnovo di Donnarumma?
"È importantissimo, non scherziamo: stiamo parlando del miglior portiere al mondo. Se non è il più forte, è tra i due più forti".
Si parla di un prolungamento a cifre piuttosto alte: giusto così?
"Il calcio, come tutti gli altri sport, a livello di guadagni è un po’ lontano dalla realtà della gente semplice, che lavora. Non sto qui a dire se è giusto o no prendere tutti questi soldi, se sono tanti o pochi. Donnarumma, come detto, è uno dei migliori portieri al mondo e quindi deve essere pagato secondo le cifre di oggi, come se fosse un grande attaccante, un grande centrocampista o difensore. Poi che sia tutto esagerato, questo lo sanno tutti, ma questo è il mercato".
Sono state eccessive le critiche fatte a Tatarusanu con la Roma?
"Sì. Per me rimane un buon portiere, lo ricordo ai tempi della Fiorentina. Sulle palle alte tutti i portieri di oggi escono poco e male. Lui è uscito e ha sbagliato, un errore ci può stare. C’è anche una certa disabitudine a giocare, non scendeva in campo da tempo, quindi può capitare. Anche Donnarumma va male nelle uscite? È un discorso generale, un difetto, o meglio, un modo di giocare che hanno preso tutti i portieri non soltanto in Italia: forse Donnarumma è uno che esce di più".
Lei non ha mai avuto dubbi sulle qualità di Pioli. I risultati danno ragione al tecnico emiliano.
"Pioli è un valore aggiunto di questa squadra. Il Milan sa quello che deve fare: quando vedi giocare i rossoneri ti rendi conto che sanno quello che devono fare in campo. Contro il Verona erano rimasti inizialmente alla partita contro il Lille: i primi venti minuti facevano parte dei novanta con il Lille. Ma quando hanno avuto la reazione hanno creato otto-nove palle gol. Il portiere avversario era bravo, ma le parava tutte anche quando si girava di spalle. Una squadra che in settanta minuti, dopo essere andata sotto 2-0, crea tante occasioni nitide vuol dire che ha una filosofia di gioco precisa e sa arrivare negli ultimi metri con le idee giuste per concludere".
Il Milan è primo e non perde in Serie A da mesi, eppure molti lo sottovalutano ancora. È d’accordo?
"Viene un po’ sottovalutato perché i nomi non sono così altisonanti come potrebbero essere quelli di altre squadre. Perché non tutti i giocatori sono stati pagati decine e decine di milioni. Ma la squadra è cresciuta e ha le sue qualità a livello individuale, anche elevate. In questo momento, ma ormai dura da maggio, i rossoneri hanno autostima e la giusta mentalità. Si esprimono al meglio secondo le loro caratteristiche".
Lei crede nello Scudetto?
"Io ci credo. Non vedo perché questo Milan non possa lottare per il titolo. All’inizio molti pensavano che fosse la terza o la quarta forza del campionato, qualcuno diceva anche la quinta. Ma la squadra gioca in un modo tale - anche contro le grandi - che lascia sperare possa continuare così. Ovviamente non si devono infortunare giocatori importanti: Ibrahimovic, ad esempio, in questo momento è determinante e deve restare così per molto tempo. Ma la squadra si ritrova in tutte le zone del campo. È cresciuta la fiducia".
Le piace la coppia Kessié-Bennacer?
"Mi piace molto: hanno dinamicità e grande forza. Molti si chiedono se bastano due centrocampisti davanti alla difesa. Beh, il Milan gioca in verticale e se trova difese chiuse la squadra corre e la palla passa da destra a sinistra a velocità importante. Muovendo molto la palla, anche se gli avversari sono schierati in fase difensiva, le occasioni arrivano: il Verona si difendeva con tanti uomini dopo il 2-0, ma il Milan ha creato tante palle gol mica giocando in contropiede o con lanci lunghi: le hanno create con azioni alla mano".
A proposito di centrocampo, Tonali sta un po’ faticando: crede nelle potenzialità di questo ragazzo?
"Ci mancherebbe altro che non ci credessi. È un giocatore che sicuramente troverà modo di esprimersi. È una questione anche di ruolo, nel 4-2-3-1 si gioca con due soli centrocampisti. Bisogna saper attendere: lui è arrivato quest’anno, lasciamo fare a Pioli, che è bravo in tutto, anche nel saper cogliere gli attimi giusti e propizi per i giocatori".
Lei ha lavorato con Sacchi in panchina, come si piegano le critiche di Van Basten all’ex allenatore rossonero?
"Francamente non capisco. Arrigo può anche aver avuto dei difetti, ma ha avuto pure tanti pregi. Questa voce nel silenzio di Van Basten non la capisco, non condivido queste sue dichiarazioni, mi meraviglio. Arrigo ha questa filosofia di non parlare mai male di nessuno e dire sempre bene di tutti. Van Basten è stato un grandissimo campione, ma non mi piace il modo in cui si esprime nei confronti di Sacchi, non lo trovo giusto. Vorrei che tutti gli altri giocatori che hanno fatto parte della storia del Milan - da Baresi a Gullit, Maldini, Donadoni e Costacurta, personaggi cari al club - intervenissero per dire qualcosa".
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