Passerini (CorSera): "Milan, è un'impresa: ai quarti eviterei Inter e Napoli. Leao? Il rinnovo sta incidendo sulle prestazioni"
Carlos Passerini, inviato del Corriere della Sera al seguito del Milan, ha rilasciato un'intervista esclusiva a Londra a MilanNews.it all'indomani della qualificazione ai quarti di Champions League della squadra di Pioli.
Cosa significa per il Milan questa qualificazione?
"La parola giusta è impresa, perché per quando Conte abbia ripetuto a fine partita che il Milan fosse favorito io non la vedo così: lo stra-favorito era il Tottenham, che ha speso 170 milioni sul mercato soltanto nell'ultima stagione; per me basta solo questo dato per spiegare la differenza di valori in campo: il Tottenham può permettersi di togliere uno tra Kulusevski e Son di mettere Richarlison. È una impresa che permette al Milan di tornare a vivere, dopo troppo tempo, il suo momento d'oro, i suoi fasti: il Milan è questo, ha questa attitudine europea e se la conquistando".
Cosa ha permesso al Milan di passare il turno?
"Il Milan ha fatto 7 anni senza Champions, purtroppo la storia gloriosa del Milan è distante nel tempo e non credo che una squadra sia avvantaggiata perché 20 anni fa era una grandissima squadra... Il Milan ha passato il turno perché ha avuto grandissima solidità, non prendendo gol in due partite contro una squadra con un potenziale offensiva enorme e capitalizzando il gol dell'andata, anche se bisogna imparare ad essere più efficaci sotto porta. È stata la vittoria della solidità, del gruppo, della compattezza, dello spirito giusto. È un Milan diverso da quello dell'anno scorso: l'anno scorso si vinceva col gioco, quest'anno con la solidità".
Tanta di questa solidità l'ha ridata Maignan: quanto poteva variare la stagione con lui?
"Cambia moltissimo. Ovvio che non lo possiamo sapere, ma la sensazione molto netta è che non ci sarebbero tutti quei punti tra Napoli e Milan, anche se credo che i partenopei sarebbero avanti lo stesso perché hanno qualcosa in più rispetto a tutti... Ma di sicuro il Milan ha perso l'equivalente di un centravanti: Maignan non è un portiere, ma un giocatore eccezionale, che fa la differenza e che porta punti e la qualificazione".
Anche i tre difensori, Thiaw in primis, hanno fatto benissimo...
"Sono tre under25 e questo è l'aspetto ancora più importante: sono tre ragazzi di prospettiva che potrebbero costruire la squadra per 10 anni. Thiaw? Chi di noi lo conosceva, se ne parlava bene ed eravamo un po' tutti sorpresi che fosse così ai margini. Evidentemente anche Pioli ha azzeccato i tempi di inserimento... Uno si chiede: perché non ha giocato prima? Di sicuro oggi sta giocando e di sicuro la fiducia gli è stata data nel momento giusto della sua stagione".
Ti convince Leao in questa nuova posizione?
"Non è una questione di posizione, ma mentale: la questione del rinnovo sta incidendo sul suo modo di giocare; è anche normale, è giovane ed è di fronte ad uno snodo molto importante della sua vita, quindi tutto questo qualche energia gliela sta togliendo... E si vede sul campo perché non è il Leao dell'anno scorso e della prima parte di stagione; non segna dal 14 gennaio ed è tanto tempo per un attaccante delle sue qualità. Se uno chiede 7 milioni di euro deve dimostrare di valerli, perché vale per tutti noi in qualunque campo lavorativo. Per avere una valutazione da top club deve darsi una mossa: dovunque vada, deve guadagnarsi lo stipendio che chiede".
La qualificazione ai quarti può aiutare il rinnovo di Leao?
"Il Milan non farà il passo più lungo della gamba e questa è una precisa scelta societaria, che io tra l'altro condivido. Allo stesso modo è chiaro che con questo passaggio del turno (pare che porti 70 milioni di premi Uefa) può fare la differenza, agevolando qualunque tipo di trattativa. Ha ragione Maldini: più sei forte, più vinci, più hai la possibilità di strutturarti. Credo che, per quel che riguarda Leao, anche la confusione e la quantità di interpreti che ci sono all'interno della vicenda contratto la rallenti... Io credo che lui per primo non abbia le idee chiarissime su cosa voglia fare. Io gli suggerirei, come hanno fatto tanti suoi compagni ed ex calciatori, di restare al Milan, di maturare, perché il Milan è un posto dove lo possono aspettare; perché il Leao di queste ultime settimane probabilmente al Tottenham non entrava nemmeno nel secondo tempo perché ci sono tanti giocatori...".
Qual è la migliore avversaria per i quarti?
"Dagli ottavi in più è un terno al lotto. Il PSG, che ha più talenti e nomi di tutte, è già fuori. Guardiola dice sempre che la Champions la vince uno solo: semba una banalità, ma tra Bayern, City, Real, PSG, la vince sempre uno solo e serve anche la fortuna e la capacità di portarsela dalla propria parte, come ha fatto Ancelotti... Io preferirei non prendere le italiane, perché ci si porterebbe dietro un eccesso di tossicità... Con le squadre estere si giocherebbe a testa più libera. Il Benfica è una squadra difficilissima da affrontare, ma secondo me contro di loro si giocherebbe per giocare, senza troppe riflessioni che, invece, sarebbero normali se si affrontassero le italiane... Dico Benfica, dico Chelsea".
Questo passaggio del turno può aiutare il Milan anche i campionati?
"Adesso passerà un mese da qui ai quarti. Il Milan non può permettersi di cedere con la testa, anche se si è visto a Firenze che la testa fosse da un'altra parte... Ma manca un mese: non deve essere un alibi, ci sono punti pesanti in palio, ci sarà una sosta. Il Milan deve restare concentrato sulla Champions in tutti i sensi: quella in corso come un'occasione da cogliere senza più pressioni, perché comunque vada è già un successo, e la qualificazione alla prossima, perché quello è un imperativo; oggi il Milan con lo status che ha ottenuto ha il dovere di conservarlo".
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