ESCLUSIVA MN - Pelizzoli: "Milan, occhio al fattore Petrovskij: stadio caldo, atmosfera non facile"

ESCLUSIVA MN - Pelizzoli: "Milan, occhio al fattore Petrovskij: stadio caldo, atmosfera non facile"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
mercoledì 3 ottobre 2012, 16:00Esclusive MN
di Gaetano Mocciaro

Ivan Pelizzoli ci introduce nell'atmosfera russa a poche ore dal calcio d'inizio della sfida del Petrvovskij. Il portiere russo conosce molto bene l'ambiente avendo giocato nella Lokomotiv Mosca dal 2007 al 2009. In esclusiva per MilanNews.it

Ivan Pelizzoli, la Champions ci offre un incontro molto suggestivo: Zenit-Milan. Che partita ti aspetti?

"Mi aspetto una partita molto combattutta anche perché sono certo che si giocherà molto sul piano fisico".

Hai giocato in Russia dal 2007 al 2009, nel periodo di massima espansione del movimento. Cosa ci puoi dire a riguardo?

"Quando ero a Mosca il calcio stava già cambiando, guardava molto al calcio italiano e cercava di acquisirne gli aspetti più suggestivi. Oggi è migliorato ancora, si è passati da un piano prettamente di forza e di fisicità, a un calcio dove c'è anche un'idea di gioco e dove la tattica diventa importante".

Lo Zenit è reduce da un pari contro la “tua” Lokomotiv. Hai avuto modo di seguire la partita o comunque ti interessi ancora alle vicende del loro campionato?

"Seguo le partite di Coppa in tv, ma comunque rimango sempre aggiornato sui risultati".

Che atmosfera si respira allo stadio Petrovskij? Incide tanto il fattore campo in una trasferta simile?

"L'atmosfera è spettacolare, il pubblico è caloroso, i tifosi belli tosti: cantano tutti i settori dall'inizio alla fine della gara. Ogni volta che entravi nello stadio trovavi il tutto esaurito, una scena da vivere sicuramente e non è facile giocare in uno stadio così gremito e partecipe".

Dove i russi devono ancora migliorare calcisticamente?

"Come ho detto prima credo che siano molto migliorati, ma l'organizzazione tattica rimane per ora il punto debole".

Da portiere cosa ci dici di Malafeev? Gode di grande considerazione a San Pietroburgo

"Posso dire che è un bravo portiere e una bella persona".

Su Abbiati, invece? Le ultime prova (vedi Udinese) hanno fatto un po’ storcere il naso

"Su Abbiati si può dire solo un gran bene: la sua carriera parla da sola. Nazionale, grande professionista è una certezza tra i pali".

Com’è la vita di un italiano in Russia? Che esperienza è stata la tua? Pochi restano a lungo, anche se Criscito e Spalletti (oltre a Bocchetti) stanno resistendo. è tanto diverso lo stile di vita, il calcio, il cibo?

"Io ho vissuto a Mosca e i ritmi sono quelli frenetici di una grande città: alcune volte capitava di rimanere nel traffico bloccato per ore, come capita in tutte le metropoli. Per il cibo sono stato fortunato: ho scoperto subito un ristorante italiano gestito da italiani e quindi non ho avuto mai problemi!".