Ternana, Abate: "Esonero? Più importante il motivo per cui sono rimasto: la squadra"
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Una settimana sicuramente molto particolare quella vissuta dalla Ternana, con la questione legata a mister Ignazio Abate che ha tenuto banco: il tecnico, per cause ancora ignote - era stato esonerato, salvo poi essere richiamato dopo poche ore a seguito di un confronto tra la dirigenza rossoverde, la squadra e i tifosi. I rumors volevano che il tecnico avesse pagato il non aver messo in lista il figlio del presidente, Mattya Alessandro, ma la notizia non ha comunque trovato riscontro, è anzi stata smentita dal numero uno delle Fere.
A ogni modo, la sfida contro l'Arezzo è ormai alle porte, e alla vigilia è stato proprio Abate a fare il punto: "Stiamo bene e ora aspettiamo la risposta del campo domani - si legge su ternananews.it -. Indubbiamente quello che è successo l’altra sera affosserebbe chiunque ma mi piace vedere il lato positivo delle cose e magari ci può aiutare ancora di più e creare qualcosa di bello. Visto che siamo in una fase delicata accantoniamo le cose dell’altra sera dicendo che c’erano vedute diverse per quanto riguarda la gestione quotidiana dell’area tecnica, ma nessuno sa più del presidente come la penso. Non sono importanti i motivi per cui abbiamo trascorso una notte movimentata. È molto più importante il motivo per cui sono rimasto, che poi è l’unico per cui sono ancora qui: ed è la squadra. Se fossi andato via in quel momento lì avrei lasciato non da vincitore ma in una situazione positiva per me, però intorno alle 2.15 durante l’incontro esco per bere un bicchiere d’acqua e trovo tutta la squadra nello spogliatoio: in quel momento mi è riscattato qualcosa dentro perché li avrei traditi e questo non fa parte del mio essere. È una dimostrazione che ricorderò per tutta la vita ed è un senso di responsabilità nei confronti della piazza, ma non ci siamo mai sottratti dalla nostre responsabilità. Come loro si sono stretti a me io chiedo a voi e alla piazza di stringerci ancora di più attorno a loro perché hanno attraversato fulmini e tempeste: se siamo in piedi il merito è dei ragazzi".
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