L'analisi tattica di Bacconi: Milan bene nel test match verso la Champions

Dopo 4 vittorie consecutive che le hanno permesso un primo significativo tentativo di  fuga-scudetto il Milan, alla vigilia dell'appuntamento più importante dell'anno contro il Barcellona, frena la sua corsa.
Il Catania gioca a tratti con degli automatismi e una velocità difficili da contenere per chiunque. Se si vuole trovare una responsabilità degli uomini di Allegri è la troppa libertà concessa a Lodi in cabina di regia: detta i tempi di gioco ed ha un raggio d'azione troppo ampio per poter essere pedinato. Nè Emanuelson nel primo tempo, nè Boateng nella ripresa hanno avuto però su di lui l'attenzione necessaria. Nella zona centrale del campo il Milan ha sofferto a lungo dovendo fare i conti anche con un Almiron devastante che ha quasi sempre sovrastato sulla corsa e sulla determinazione Aquilani, chiaramente a corto di preparazione.
Peccato per i rossoneri che negli altri reparti hanno fatto una partita quasi perfetta.

In difesa sia gli esterni sia i centrali hanno contenuto bene il tridente di casa limitandone le potenzialità e in attacco Ibra ha ancora una volta fatto acrobazie, tiri e assist come nessun altro giocatore al mondo riuscirebbe. E' stato assistito abbastanza bene da Robinho nel primo tempo, poi calato alla distanza. Si è visto meno del solito intorno a lui Nocerino che è stato molto assorbito da compiti di contenimento divisi equamente con Ambrosini.
Considerando che il Catania gioca con un centrocampo tecnico e col 4-3-3 come il Barca si potrebbe considerare la trasferta in Sicilia anche un test Champions. A mio avviso la squadra c'è e il forcing finale col Catania alle corde, dimostra che, nonostante il pareggio, il Milan è in salute.
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