L'analisi tattica di Bacconi: tanta voglia di attaccare, Milan fuori giro
Una partita condizionata dalla necessità del Milan di dover vincere per forza. L'obbligo di attaccare ha fatto andare i rossoneri fuori giri quasi subito. La squadra è apparsa nervosa e poco concentrata negli episodi chiave. Come in occasione del primo gol. Sulla punizione dalla trequarti di Sneijder essuno guarda Samuel defilarsi sul secondo palo. Bonera tenta con un improbabile passa avanti solitario di lasciare l'argentino in fuorigioco, Yepes lo rincorre ma si fa scavalcare. Intanto a centro area Milito semina facile Van Bommel.
Insomma la testa dei rossoneri probabilmente era altrove.
Ma grandi meriti vanno anche a Stramaccioni che sorprende un pò tutti schierando l'Inter col 4-4-1-1. Un dispositivo che consente all'Inter di poter aggirare sistematicamente il rombo di centrocampo di Allegri, soprattutto con le ripartenze sull'out sinistro di Alvarez.
Solo ad inizio ripresa, dopo varie disavventure arbitrali, si è visto un Milan più convincente in grado di far girare palla più velocemente e di attaccare lo spazio alle spalle di Cambiasso e Guarin con Nocerino, Boateng e Robinho. Si è trattato di una momentanea illusione ottica. Il 2-2 quasi immediato di Milito, il migliore in campo, sgonfia la squadra di Allegri che cede di schianto e regala il finale di partita all'Inter e lo scudetto alla Juve.
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