Neres avvisa il Milan in vista di domenica: "Spero di giocare, ma ovviamente deciderà Conte"

Intervistato questa mattina dai colleghi del Corriere della Sera, l'attaccante del Napoli David Neres ha ripercorso alcuni dei momenti più importanti della sua carriera, dall'esordio con il Sao Paolo alla chiamata di De Zerbi allo Shakhtar, passando per l'arrivo al Napoli, lo scudetto, Antonio Conte e la partita di domenica contro il Milan. Questi alcuni degli estratti più interessanti.
Perché ha detto sì al Napoli?
"Fino a quel momento avevo giocato in squadre top ma non in campionati forti come quello italiano appunto, il Napoli mi ha dato questa opportunità. Non ci ho pensato su due volte, è un club con un progetto".
Chi vince lo scudetto?
"Il Napoli, why not?! Non è facile ma di sicuro ci proveremo fino alla fine. Non possiamo mollare mica adesso".
Rientra da un infortunio dopo 50 giorni. Giocherà col Milan domenica?
"Lo spero ma decide Conte, ovviamente".
Che allenatore è Conte?
"Molto simpatico! Sono serio: pretende tanto da ogni giocatore. Per me è perfetto perché quando un allenatore non è esigente tendo a rilassarmi. Tira fuori il massimo, ti stimola, ti motiva come nessuno. E ti rimprovera anche, mi è successo dopo due settimane che ero qui".
Ce lo racconta?
"Avevamo fatto un’amichevole e diciamo che non mi ero impegnato, mi chiamò da parte in maniera chiara e diretta. In quel momento capii bene però chi avessi di fronte e come dovevo comportarmi. Mi è servito".
È vero quello che si dice sui suoi allenamenti durissimi?
"Sono i più duri che abbia mai fatto. Ho corso di più in questi 6 mesi che nel resto della mia carriera finora".
La squadra più forte?
"L’Inter come organico. Col Napoli non ci ho giocato contro ma col Benfica l’ho incrociato tre volte e mi ha fatto impressione. Bastoni mi ha messo in difficoltà".

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