Cuomo a MN: "È chiaro che il problema minore del Milan è la squadra. La finale non deve salvare la stagione e Conceiçao"

Cuomo a MN: "È chiaro che il problema minore del Milan è la squadra. La finale non deve salvare la stagione e Conceiçao"MilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 19:00Podcast MN
di Lorenzo De Angelis
fonte A cura di Francesco Finulli

Nell'immediato post partita di Inter-Milan, sfida valida per il ritorno delle semifinali di Coppa Italia, il collega di TeleLombardia Michael Cuomo si è lasciato andare a qualche commento in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it

Ti aspettavi una vittoria così larga del Milan in un derby dove in palio c'era la finale di Coppa italia?
"No, non me l'aspettavo perché era impronosticabile, soprattutto in questo modo. Il Milan vince da squadra matura sapendo anche soffrire, perché le squadre mature sanno anche soffrire e la prima mezz'ora ha dimostrato che il Milan ha saputo anche soffrire e poi sfruttare quello che la partita gli ha concesso. E questa vittoria, questo passaggio del turno, questa seconda finale conquistata, alimenta ulteriormente i dubbi su questa stagione che definire strana è davvero riduttivo. Cioè: come mai questa squadra, in una stagione così negativa sotto tanti punti di vista, è riuscita comunque a trovare, contro la più forte, sempre le motivazioni mentali e tattiche per dimostrare il suo reale valore? E perché questo non è riuscito a farlo anche con le altre squadre che poi sono quel gruzzoletto che ti permette di essere in una posizione di classifica consona e di alto livello? È chiaro che il problema minore dell'AC Milan, oggi, è la squadra". 

Tu riesci a dartele queste risposte?
"Evidentemente perché contro l'Inter non c'è bisogno di interventi esterni, ma le motivazioni arrivano da sole. Invece in altre situazioni, a questa squadra, è mancata evidentemente una guida, un dialogo, un consiglio, una pacca sulla spalla. Evidentemente se ci fosse stato un intervento immediato il 30 agosto sulla prima scena madre, cioé nel film negativo della stagione del Milan, la prima scena è quella del cooling break di Roma. Se quell'episodio fosse stato gestito col giusto peso che meritava, evidentemente lo spogliatoio avrebbe preso una piega diversa, e tutta la stagione di conseguenza. Invece questa squadra, laddove si doveva vincere, e quindi trovare la motivazione, il significato, quella forza in più, restare connessi, a questa squadra è venuto meno un supporto, un consiglio, un sostegno, e questo è evidentemente da ricercare nella dirigenza". 

Su Luka Jovic e il recupero di Santi Gimenez
"Luka Jovic è la perfetta rappresentazione della disorganizzazione extra campo che ha il Milan. Cioè il Milan, il progetto tecnico del Milan parte con Morata e Jovic. Poi diventa Morata-Camarda. Poi diventa l'ultimo giorno di mercato estivo Morata-Abraham. Poi al derby d'andata diventa Morata e Abraham insieme con Camarda prima alternativa con Jovic sparito dai radar. Poi a gennaio diventa Gimenez e Abraham e Camarda. Poi a febbraio diventa Gimenez, Abraham e Jovic. Poi a marzo diventa Abraham, Gimenez e Jovic. E poi ad aprile diventa Jovic, Abraham e Gimenez. Cioè l'attaccante è il ruolo più importante che deve avere la rosa, una rosa. Nel calcio il numero 9 è la cosa più importante. E noi da quanti anni è che ci diciamo che il Milan sul numero 9 doveva fare e doveva porre un'attenzione particoalre, un investimento importante? Lo ha fatto a gennaio, questo non sta portando i suoi frutti, ma che nelle gerarchie del nove ci siano stati così tanti alti e bassi, è lo specchio perfetto della stagione del Milan". 

Un'eventuale vittoria della Coppa italia salverebbe stagione e Conceiçao?
"Per me non deve salvare la stagione e non deve salvare la stagione di Conceiçao. Deve far riflettere dell'occasione sprecata e sugli errori commessi. E un errore da non commettere più, assolutamente, è fare scelte di cui non sei convinto, è fare scelte tanto per farle e non perché ci credi veramente. E allora mi collego all'ultimo ballo del direttore sportivo: se c'è un nome su cui credi veramente, non c'è bisogno di fare un casting così lungo e così articolato. Idem vale per l'allenatore, varrà per l'allenatore. Se a Conceiçao hai fatto sei mesi di contratto, evidentemente non ci credevi davvero, e se nei casting per il direttore sportivo ci hai messo dentro anche l'allenatore, come ovvio e doveroso che fosse, perché sai che in Conceiçao vedi un cammino a termine. E quindi dico che le prime sensazioni sono quelle da tener buone e il Milan non deve più sperare. Non deve fare e sperare. Il Milan deve fare e essere convinto. Anche con Fonseca l'errore è stato commesso, perché prima di lui esisteva Lopetegui, era quello il fare e essere convinto. Poi hai fatto e hai sperato, e non è andata bene. Hai rifatto e hai sperato ancora, ma non è andata bene. Adesso non devi fare più esperimenti e sperare, devi fare e ssere convinto. Mi auguro che i nomi che proponga il Milan, più per la panchina che per la dirigenza, siano nomi convincenti, che convincano la piazza e i dirigenti stessi che dovranno fare di tutto per trovare un'unità di intenti che sia produttiva per il Milan e la squadra". 

CLICCA NEL BANNER IN BASSO PER ASCOLTARE IL PODCAST DI MILANNEWS.IT