Biasin approva Tare: "È un buon direttore sportivo che se ne fotte dell'algoritmo. Con lui il Milan avrà interessanti prospettive"

Biasin approva Tare: "È un buon direttore sportivo che se ne fotte dell'algoritmo. Con lui il Milan avrà interessanti prospettive"MilanNews.it
© foto di FEDERICO SERRA
Ieri alle 11:50News
di Lorenzo De Angelis

Nel corso del consueto appuntamento con il suo editoriale per TMW, Fabrizio Biasin ha parlato anche del delicato momento di crisi che il Milan starebbe attraversando oramai dall'inizio della stagione:

"È bene dire alcune cose su questo campionato pazzariello che per qualcuno “fa schifo, son tutte lì, segno evidente di scarsa qualità” e invece per qualcun altro “è bellissimo, son tutte lì, segno di grande equilibrio e alta competitività”. Chi ha ragione? Vallo a sapere.
 
Di sicuro c’è chi sta passando un momento parecchio complicato. E pensiamo al Milan e ai suoi tifosi, protagonisti di una contestazione civile e piuttosto comprensibile. I rossoneri pagano le scelte sciagurate dei reggenti, una serie di orrori che è inutile elencare e, ormai, son chiari a tutti. Per comprendere il livello di cocciutaggine di chi è chiamato a prendere decisioni, è sufficiente analizzare quel che è accaduto sulla panca del Diavolo: Conceicao ha peggiorato il livello del connazionale Fonseca che a sua volta ha peggiorato il livello di Lopetegui. Lopetegui in effetti è stato il migliore tra gli allenatori stagionali di casa-Milan ed ha battuto i colleghi solo perché, semplicemente, non è arrivato. E non è arrivato solo grazie ai tifosi che – è un dato di fatto – si sono dimostrati più lungimiranti di chi è pagato per prendere decisioni.
È tutto finito e non ci sono soluzioni? Giammai, a patto che i suddetti reggenti decidano di scendere dal piedistallo per fare ammenda: basta scelte esotiche, basta gestione “all’americana”, urge un bagno di umiltà che – per esempio – passa dalla possibile investitura di Tare come nuovo ds, uno che sa fare il mestiere alla grande e se ne fotte abbastanza dell’algoritmo. Ecco, se Igli sarà il prescelto, il Milan avrà interessanti prospettive, perché un buon direttore sportivo sa che “costruire una squadra” e “comprare giocatori in quantità” sono due concetti molto diversi.

Sapete anche chi se ne fotte dell’algoritmo? Claudio Ranieri. Anche a Roma comanda la proprietà americana, ma la differenza con il Milan è che sul Tevere hanno scelto di fare un passo indietro per tempo e si sono affidati “all’aggiustatore” per eccellenza. Non vediamo l’ora di vedere la docu-serie sul sor Claudio: la faranno, è scritto, perché di storie importanti come la sua non ce ne sono mica tante".