Biasin sul Milan: "Paga le scelte sciagurate dei reggenti, una serie di orrori chiari a tutti"

Nel corso del consueto appuntamento con il suo editoriale per TMW, Fabrizio Biasin ha parlato anche del delicato momento di crisi che il Milan starebbe attraversando oramai dall'inizio della stagione:
"È bene dire alcune cose su questo campionato pazzariello che per qualcuno “fa schifo, son tutte lì, segno evidente di scarsa qualità” e invece per qualcun altro “è bellissimo, son tutte lì, segno di grande equilibrio e alta competitività”. Chi ha ragione? Vallo a sapere.
Di sicuro c’è chi sta passando un momento parecchio complicato. E pensiamo al Milan e ai suoi tifosi, protagonisti di una contestazione civile e piuttosto comprensibile. I rossoneri pagano le scelte sciagurate dei reggenti, una serie di orrori che è inutile elencare e, ormai, son chiari a tutti. Per comprendere il livello di cocciutaggine di chi è chiamato a prendere decisioni, è sufficiente analizzare quel che è accaduto sulla panca del Diavolo: Conceicao ha peggiorato il livello del connazionale Fonseca che a sua volta ha peggiorato il livello di Lopetegui. Lopetegui in effetti è stato il migliore tra gli allenatori stagionali di casa-Milan ed ha battuto i colleghi solo perché, semplicemente, non è arrivato. E non è arrivato solo grazie ai tifosi che – è un dato di fatto – si sono dimostrati più lungimiranti di chi è pagato per prendere decisioni.
È tutto finito e non ci sono soluzioni? Giammai, a patto che i suddetti reggenti decidano di scendere dal piedistallo per fare ammenda: basta scelte esotiche, basta gestione “all’americana”, urge un bagno di umiltà che – per esempio – passa dalla possibile investitura di Tare come nuovo ds, uno che sa fare il mestiere alla grande e se ne fotte abbastanza dell’algoritmo. Ecco, se Igli sarà il prescelto, il Milan avrà interessanti prospettive, perché un buon direttore sportivo sa che “costruire una squadra” e “comprare giocatori in quantità” sono due concetti molto diversi.
Sapete anche chi se ne fotte dell’algoritmo? Claudio Ranieri. Anche a Roma comanda la proprietà americana, ma la differenza con il Milan è che sul Tevere hanno scelto di fare un passo indietro per tempo e si sono affidati “all’aggiustatore” per eccellenza. Non vediamo l’ora di vedere la docu-serie sul sor Claudio: la faranno, è scritto, perché di storie importanti come la sua non ce ne sono mica tante".
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