Ibra sul ritiro del calcio giocato: "Il vero problema di ogni calciatore è accettare la realtà e mettere da parte l’ego"
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Zlatan Ibrahimovic ha rilasciato queste parole ai microfoni di GQ Italia:
Sul nuovo ruolo: "Ho detto a Gerry, sono probabilmente l’unica persona in quel sito che non è andata ad Harvard. Anzi: io vengo dalla strada. Lui si è messo a ridere. Dice che mi vuole anche per quello. È stato tutto merito di Gerry. Quando ho smesso di giocare avevo 42 anni. Mi sono detto: 'Ascolta, devi essere realista. Devi accettare che non sei più quello di prima'. Il problema più grande, il vero problema che ogni calciatore ha, è proprio questo: accettare la realtà e mettere da parte l’ego. Capire che hai superato la data di scadenza. Io l’ho fatto. L’ho accettato. E così ho trovato la mia pace. Da quel momento sono tranquillo. E quella era la parte più difficile".
Sulla vita dopo l'addio al calcio giocato: "Ho iniziato a godermi la vita in un altro modo, senza allenarmi ogni giorno. Sono stato tanto con la mia famiglia, come faccio sempre. Io non sono uno che esce la sera. Se guardi il mio Instagram, non troverai mai una foto di mia moglie o dei miei figli. Perché per me loro sono sacri, privati. E quindi, dopo che ho smesso di giocare, ho passato tanto tempo con loro. E rivivevo la mia vita attraverso loro. Era come un flashback, ma con loro ma non con me in campo. Perché quando giocavo, di tempo per loro ne avevo poco. Adesso volevo recuperare. È stato veramente fantastico".
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