Il mercato di gennaio dalla A alla Z
Saldi di metà stagione, scontenti, giocatori sul piede di partenza, ipotesi ventilate e dette a mezza bocca, senza però che ci siano i presupposti per andare in porto. Tutto questo rappresenta il mercato di gennaio, mai come quest'anno pronto a entrare nel vivo e a spostare interessi e calciatori nemmeno fossero figurine. Molti erano già pronti a cambiare casacca a giugno, altri sembravano destinati alla stagione della consacrazione, rimasta solo sulla carta. Dalla A alla Z andiamo a vedere cosa ci riserva la finestra trasferimenti, con telenovele pronte a sbocciare da un momento all'altro.
A come Amauri - Tormentone dell'estate, esubero in inverno. Nessuno a Torino rimpiangerà l'italobrasiliano, arrivato tra le fanfare - e i milioni sborsati - tre anni e mezzo fa. Inizio ottimo, accostato al Milan per una cifra folle nel 2009, un infortunio e l'obbligo di dovere dimostrare lo hanno bloccato completamente. Per lui pare sia pronta un'avventura all'estero, con il Tottenham - che perderà Pavlyuchenko e Giovani dos Santos - in prima linea.
B come Borriello - Nel valzer degli attaccanti on the run c'è pure lui. Costato dieci milioni in estate (perché riscattarlo? Mistero), è andato subito sul mercato. Nessuno si è presentato con un'offerta degna di questo nome - Leonardo non era convinto - e ora potrebbe andare all'estero. O al Genoa, ma in ballo ci sono moltissime opzioni per l'attacco di Preziosi.
C come Caceres - Secco lo ha spiegato, poteva essere preso per circa 6 milioni di euro se la dirigenza della Juventus lo avesse lasciato fare. Sicuramente meglio investire per l'uruguagio che non in Motta o Armand Traoré. Anche se poi l'allontanamento di Begiristain - e il suo, in combinata - pare comunque che giocasse a sfavore. Al Siviglia è maturato ulteriormente, la trattativa bolle per gennaio. C'è solo un obiezione: con la maglia dell'Uruguay gioca a sinistra, mentre col Siviglia viene schierato a destra - terreno di Lichtsteiner. Bocchetti rimane in pole.
D come De Rossi - Dovrà sciogliere le riserve e fare capire a tutti, Roma compresa, cosa vuol fare della propria vita professionale. Il rinnovo tarda ad arrivare, la trafila sembra quella di Philippe Mexes e le voci lo danno come possibile al Milan. Nel caso non dovesse rinnovare, comunque, non ci sarebbero i rossoneri in prima fila ma il Manchester City di Roberto Mancini. La forbice con la Roma è veramente ristretta - un milione di euro all'anno - sarebbe uno scempio mandarlo via.
E come El Shaarawy - Il suo futuro non è ancora deciso, o meglio: la sua destinazione è avvolta nella nebbia meneghina. Sicuramente andrà via per fare esperienza, in una squadra di medio-bassa classifica. Difficile azzardare ipotesi, perché probabilmente nemmeno il Milan ha ancora deciso quale sarà l'ambiente dove farlo maturare definitivamente.
F come Fernando - Il polipo piace a mezz'Europa, ma non può giocare in Champions e la valutazione rimane alta. Marco Branca lo aveva indicato come possibile rinforzo a centrocampo, ma la situazione attuale vede un'Inter che ha bisogno di un calciatore che possa disputare tutte le partite, non a mezzo servizio come il Forlan di inizio stagione. Possibile che rimanga al Porto, boutique troppo cara.
G come Guarin - Discorso diverso, invece, per il colombiano. In estate trattato come craque imprescindibile dalla dirigenza dei Dragoni, Vitor Ferreira lo ha utilizzato a corrente alternata. Risultati? Porto fuori dalla Champions League e dalla Taça di Portugal dopo avere giocato con compagini di medio livello. La squadra che l'anno scorso distrusse tutti gli avversari in Europa League non c'è più, e nemmeno la valutazione monstre di 30 milioni di euro. Alla metà si incomincia a trattare.
H come Hummels - Il granitico difensore centrale del Borussia Dortmund è nei sogni di molti dirigenti europei. Dal Real Madrid al Barcellona, passando per il Manchester City e la Juventus. Le voci di un suo trasferimento, però, sono infondate: la valutazione dei gialloneri della Ruhr è oltre i venti milioni, in più Hummels non ha intenzione di perdere la propria casacca da titolare nella nazionale tedesca. Un trasferimento comporterebbe dei rischi che difficilmente il calciatore cresciuto nelle giovanili del Bayern vuole prendersi. Dopo l'Europeo tutto è possibile, ma la concorrenza è fin troppo agguerrita.
I come Inzaghi - Evidentemente in esubero in caso arrivi Maxi Lopez, difficilmente troverebbe spazio anche con l'approdo di Tevez. Carlitos non può essere inserito in lista Champions e Inzaghi sì, ma è possibile un suo addio verso una società in grado di farlo giocare in Europa. Il Parma, dopo averlo lanciato, lo sta sognando - confrontare le dichiarazioni di Ghirardi - ma probabilmente per Superpippo avrebbe più appeal l'Apoel di Nicosia. Scusate il gioco di parole...
J come Juan - L'Internacional vuole innescare un'asta, Giovanni Luigi ci sta provando più o meno con tutti. Basti vedere le dichiarazioni su Oscar e Leandro Damiao. La società gaucha è ai preliminari di Libertadores, competizione che deve giocare per non rischiare di dover svendere i propri gioielli, ma Juan è sul piede di partenza e difficilmente si andrà oltre l'offerta dell'Internazionale, versione italiana.
K come Krasic - Di questi tempi, l'anno scorso, era considerato l'unico acquisto completamente azzeccato da parte di Giuseppe Marotta. Il calcio è però mutevole e il suo futuro non sarà allo Juventus Stadium. Possibile un approdo in Premier League, difficile il Manchester United perché Ferguson sta cercando di acquistare un centrocampista centrale. Valutazione intorno ai dieci milioni per evitare minusvalenze, chissà che non possa rientrare in uno scambio.
L come Leonardo - "Non prendo né Balzaretti, né Tevez". Per il primo si può parlare di Pinocchio, perché l'interesse è reale ma la situazione rimarrà tale fino a giugno. Il secondo, invece, è un puntiglio ed è chiaro il perché. Dovesse arrivare l'Apache Leo sarebbe delegittimato e messo in secondo piano, prima dallo sceicco Al Thani e poi da Jean Claude Blanc. Uno dei due esclude l'altro, occhio alla situazione Kombouare che al momento è una pentola a pressione.
M come Montolivo - Inter, no. Milan, a giugno. Juve, da subito. Il destino del centrocampista viola è difficilmente leggibile. Si sa che nel mercato estivo ha rifiutato un possibile passaggio alla Roma - scorrere alla voce 30 agosto - per un club più blasonato e per rimanere alla Fiorentina fino alla naturale scadenza. La Juventus, al momento, ha più appeal e potrebbe toglierlo dalle grinfie di Galliani, il quale ha già pronte tutte le carte per il suo ingaggio al termine della stagione. Marotta può prenderlo facilmente, sta a lui se considerarlo utile al progetto.
N come Nani - L'esempio di tutte le bufale sul calciomercato. A ogni sessione viene accostato a una squadra italiana, ogni volta rimane all'Old Trafford. I problemi di sir Alex lo ancorano a Manchester almeno fino a giugno. E poi, tra ingaggio e costo del cartellino, quanti euro bisognerebbe sborsare?
O come Olic - Vuole lasciare il Bayern Monaco, la società bavarese sarebbe contraria ma a un'offerta in denaro - anche a prezzo di saldo - potrebbe cambiare idea. Può giocare in Europa League, vuole e deve conquistarsi un posto da titolare all'Europeo. La Lazio sembra in vantaggio su tutti, Tare ha dato la sua benedizione, il croato conosce già bene Klose e può agire sia da prima che da seconda punta.
P come Podolski - I vari Gotze, Reus, Schurrle e compagnia cantante (figli di una generazione d'oro per il calcio tedesco) rischiano di portargli via il posto da titolare nella Germania più divertente di sempre, nonostante il suo miglior avvio di carriera con la maglia del Colonia. Ha tante offerte e vuole giocare in una squadra più blasonata, può giocare in Europa e il costo non è imbarazzante. In questo senso, però, occhio all'Arsenal.
Q come Quagliarella - Vorrebbe giocare di più per ritrovarsi all'Europeo nei convocati di Prandelli. E' però difficile che una Juventus finalmente convincente si possa privare della prima alternativa a Matri. Conte non lo ha ancora provato da esterno, forse anche per la sovrabbondanza di calciatori che possono giocare larghi, però è una risorsa per i bianconeri. Lasciarlo andare via sarebbe un errore grave.
R come Rodwell - Parlavamo di centrocampisti, di Manchester United, di Sir Alex Ferguson. Nove possibili titolari sono alle prese con l'infermeria, per i Red Devils, e un innesto appare scontato. Fino al Boxing Day sarà emergenza, poi Jack Rodwell potrebbe arrivare per una cifra vicina ai venti milioni di euro. Anche perché David Moyes, tecnico dell'Everton, non sa come portare avanti la campagna rafforzamenti di gennaio.
S come Schelotto - Prima parte di campionato decisamente interessante, nonostante adesso stia patendo la partenza a razzo. L'esterno dell'Atalanta è però difficilmente prelevabile dalla società nerazzurra, sia perché Marino ha intenzione di mantenerlo in rosa, sia perché l'Inter - nel frattempo - ha trovato in Faraoni un ottimo rinforzo senza spendere un euro. Per lui, tutto rimandato a giugno.
T come Tevez - Meriterebbe un libro, più che un articolo, tutto suo. Visto che ho scritto quello che so negli ultimi giorni, da Leonardo alla trattativa col Milan, un commento sul Boca: l'intervista assomiglia tanto a una bufala, vuoi perché nessuno la riprende a parte i media italiani, vuoi perché non passi dal cercare di prendere a tutti costi Santiago Silva e poi viri su Carlitos.
U come Uvini - Il mercato in Brasile, oramai, funziona in maniera diversa rispetto al resto del mondo. I cartellini sono dei fondi d'investimento, i mediatori arrivano e propongono il giocatore in Europa per una cifra altissima, per rientrare dell'esborso fatto per acquistare il giocatore. Lui è comunque un talento, ma la cifra richiesta è di circa 7,2 milioni di euro e né il PSG né la Roma paiono interessati a procedere con la transazione. Da rivedere a gennaio, con un passaporto comunitario in più.
V come Vargas - Potrebbe sembrare Juan Manuel della Fiorentina, in realtà parliamo di Eduardo, attaccante dell'Universidad de Chile. L'altro giorno ho provato a chiederne conto a Paolillo, ma il contesto (la partita contro il Tottenham della Primavera) non mi ha aiutato e la mia richiesta è caduta nel vuoto. Branca lo vorrebbe acquistare, si parla anche di un'offerta del Napoli di tredici milioni di euro - occhio alla stampa cilena, che potrebbe tirare la volata - ieri intanto ha dato spettacolo nella finale di Copa Sudamericana contro l'LDU di Quito. In un anno ha siglato ventotto gol di cui undici proprio nella competizione continentale. Craque.
W come Wenger - Si prospetta un gennaio lacrime e sangue per il tecnico dell'Arsenal. Robin van Persie è sempre più un problema, almeno finché non rinnova, Arshavin deve trovare l'uscita, Rosicky è scontento, Chamakh un peso, Fabianski vuole andarsene, e chi più ne ha più ne metta. Poi deve trovare un centrale difensivo, la sistemazione per Coquelin e ritentare l'assalto a Gotze o Lucas del San Paolo. Avrà un attimo di tempo per architettare una formazione?
X come Xandao - La Traffic sta tentando di cederlo in Italia da un paio di anni, senza riuscirci. Sarà la volta buona?
Y come Yacob - Pure lui è sulla bocca degli operatori di mercato da un po' di tempo, poi passano le finestre di mercato e nessuno chiude. Probabilmente non serve al Napoli, nonostante il presunto incontro con il suo agente, perché più dotato in fase difensiva che non di organizzazione di gioco. Il santefesino potrebbe però essere un buon nome per una squadra italiana, anche per via dello status di comunitario.
Z come Zenit - Il passaggio agli ottavi di Champions League è qualcosa di storico. Attenzione, però: nelle ultime due finestre di mercato è arrivato solamente Criscito, nonostante la squadra di Spalletti sia stata accostata a tutti i giocatori del globo terricolo. Quindi? Dipende dalla filosofia, perché d'ora in poi il campionato russo avrà un calendario molto simile al resto delle leghe europee. Che il direttore sportivo Igor Korneev possa - finalmente - tornare a investire?
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