Leao: "Con Giampaolo nessun rapporto, non ci parlavamo. Agli inizi mi ha aiutato André Silva, poi Bennacer"
Rafa Leao presenta oggi il suo libro "Smile", in cui si racconta toccando vari aspetti. L'asso portoghese ha dedicato un intero capitolo al Milan, intitolandolo proprio... "Milan". Al suo interno possiamo leggere i pensieri del portoghese nel momento in cui approdò in rossonero nel 2019: "Nella mia carriera al Milan ho avuto due allenatori, o forse solo uno. Tra me e mister Giampaolo non c’era praticamente alcun tipo di rapporto, non ci parlavamo, ero da poco a Milano e per un calciatore come me, a diciannove anni, ambientarsi era la prima sfida da affrontare. Inizialmente cercavo nello spogliatoio un lessico famigliare, così mi ha aiutato un po’ con la lingua André Silva, l’unico portoghese che c’era in squadra, ma dopo un mese è stato ceduto quindi ho iniziato a legare con altri nuovi calciatori come Ismael Bennacer, acquistato tre giorni dopo di me e che ancora oggi chiamo fratello".
Leao continua a delineare il "periodo Giampaolo": "Fin da subito avevo degli obiettivi, ma non è stato facile, il mister non aveva capito come inserirmi in campo e con lui avevo un rapporto freddo; saluti formali ad allenamento e nient’altro, la difficoltà a comunicare che si aggiungeva a quelle della squadra in campo. Giocavamo male, io poco, e dopo qualche partita il mister è stato esonerato. Solo sette giornate ed è cambiato tutto di nuovo".
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