MN - Braida: "Vorrei che il calcio tornasse ad essere umano, fatto di sentimenti. I giovani? Devono giocare, ma quelli bravi"

MN - Braida: "Vorrei che il calcio tornasse ad essere umano, fatto di sentimenti. I giovani? Devono giocare, ma quelli bravi"MilanNews.it
© foto di Andrea Ninni/Image Sport
lunedì 11 novembre 2024, 19:32News
di Lorenzo De Angelis

A margine dell'evento "Hall of Fame del Calcio Italiano" di Coverciano, l'ex dirigente italiano e del Milan Ariedo Braida è intervenuto ai microfoni di MilanNews.it. Queste le sue dichiarazioni. 

Che cosa è stato per lei il calcio e Shevchenko?
"Mah guarda il calcio è bellissimo. Prima parlavo di emozioni. Sheva quasi mi fa piacngere perché mi fa pensare a un calcio umano, dove esistono i sentimenti. Non possiamo pensare solo al denaro, ma anche ai sentimenti. Adesso si sta un po' disumanizzando il calcio. Vorrei che tornasse ad essere un calcio umano, fatto di sentimenti, perché il calcio è amore ed i tifosi hanno bisogno di sentire e vivere un senso di appartenenza per la propria squadra. Questa è una cosa fondamentale. Ma è fondamentale per la nostra vita". 

Perché il nostro campionato richiama sempre meno a Shevchenko?
"Perché i giocatori bravi ce ne sono. Poi si dice: "Devono giocare i giovani". Io dico, si, è giusto che giochino i giovani, però quello bravi. Perché il giovane non è sinonimo di bravura, è solo un dato anagrafico e basta. Quindi devono giocare i giocatori che sanno giocare a calcio". 

Ti piace questo campionato, questa lotta al vertice?
"Finalmente ci sono tante squadre che possono vincerlo. Poi non so chi vincerà. Mi sembrano favorite certe squadre, l'Inter, il Napoli, la Juve, la Fiorentina...Bah, tutto è possibile". 

Le piacciono Retegui e Kean?
"Non voglio fargli un torto. Sono due bravissimi calciatori. Kean poi vedo che sta facendo faville, mi auguro che continui così. Retegui sembra che stia diventando un cannoniere importante e per il bene dell'Italia, e per il bene del calcio, io amo l'Italia, amo il calcio, speriamo che facciano tanti club". 

Il calcio italiano sta tornando?
"Diciamo che stiamo migliorando, soprattutto nelle coppe. Stiamo migliorando e dobbiamo proseguire su questa strada, però l'importante è trovare calciatori che siano bravi e che siano forti mentalmente, perché oggi il calcio è cambiato rispetto a un po' di anni fa e quindi importante è saper giocare ma con mentalità, perché il ritmo è importante. Il calcio inglese, ho letto che Slot, l'alleantore del Liverpool, ha detto che un giocatore importante come Chiesa non ha ritmo per giocare in Inghilterra mi fa pensare, però io penso che probabilmente arrivava da un infortunio eccetera. Il calcio va vissuto per quello che è ma oggi il ritmo è importante. L'aggressività è importante ed è importante che il calcio italiano si adegui a quello internazionale".