MN - Taveggia: "Al Milan non si riesce più a creare un concetto di famiglia"

Sei punti dal Bologna quarto in classifica, a nove giornate dalla fine. Impresa possibile? Nel 2002 il Milan si trovò in una situazione simile e riuscì a rimontare. Paolo Taveggia, storico braccio destro di Silvio Berlusconi ed ex direttore organizzativo dei rossoneri, ci ha ricordato quello che era il suo Milan nell'intervista rilasciata in esclusiva a MilanNews.it.
La poca serenità nell'ambiente è una costante di questa stagione. Si contesta anche l'assenza di una figura di riferimento in dirigenza...
"Non è solo un discorso che manca qualcuno, ma probabilmente è una questione più ampia che riguarda anche la società in generale e non parlo solo di Milan. I giocatori, i dirigenti, gli allenatori cambiano troppo frequentemente. Sono legati al momentaneo, alla partita, all'annata. È difficile così cementare un rapporto insieme, un'identità. A Milanello ricordo l'atmosfera che si viveva quando si mangiava insieme, quando si andava in trasferta. Diciamo che non si riesce più a creare un concetto di famiglia. Ma non è una cosa che rimprovero ai dirigenti attuali perché mi rendo conto che sta succedendo ovunque. In qualsiasi posto di lavoro, se ci pensate, sarebbe complicato se cambiasse di continuo il direttore o gli impiegati. Lo stesso vale per il calcio"
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