Ordine si interroga: "Siamo sicuri che Leao non serva più al Milan? È garantito che cedendo Maignan e Theo sia migliori nei due ruoli?"

Ordine si interroga: "Siamo sicuri che Leao non serva più al Milan? È garantito che cedendo Maignan e Theo sia migliori nei due ruoli?"MilanNews.it
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Ieri alle 12:40News
di Lorenzo De Angelis

Il Milan è finito in un vortice di crisi e difficoltà dal quale non sembrerebbe essere in grado di uscire. Del delicato momento della formazione rossonera ha parlato il collega Franco Ordine nel corso del consueto appuntamento con il suo commento per Il Corriere dello Sport

"A dar retta alle pulsioni di queste ore, di questi giorni scanditi dalla grande depressione vissuta dal mondo Milan, c’è il rischio di assistere, nei prossimi mesi, al più classico e auto-distruttivo “repulisti” calcistico. Dinanzi al ripetersi di errori, orrori e omissioni, il ricorso alla frase «tutti via, ricominciamo da zero» è una costante che si è ripetuta nel calcio italiano ma molto spesso con danni irreparabili sia al bilancio che al rendimento tecnico. Negli anni della presidenza interista di Massimo Moratti, l’accatastarsi di calciatori, dirigenti e allenatori ad Appiano Gentile non ha sempre prodotto risultati esaltanti prima di infilare pochi correttivi per realizzare il famoso triplete. Così è accaduto al Milan dell’imparagonabile ciclo berlusconiano (la rifondazione dopo l’addio di Baresi e degli invincibili). A dire il vero c’è, sotto i nostri occhi, un altro esempio di scuola, molto più recente che dovrebbe suggerire un metodo completamente diverso rispetto a quello reclamato dalla tifoseria e in molti casi cavalcato anche dai media. E riguarda il Napoli di Antonio Conte.  

 Nello scorso torneo, non un secolo fa, lo stesso Napoli affidato a qualche allenatore sbagliato (Garcia, Mazzarri, Calzona la sequenza), senza un dirigente autorevole sostituto di Cristiano Giuntoli nel frattempo partito per Torino, sembrava una squadra allo sbando, da smantellare e ricostruire. L’avvento di Antonio Conte ha prodotto una intelligente correzione alla rotta. Ha deciso lui cosa fare di quella stessa rosa che aveva conquistato qualche mese prima lo scudetto targato Spalletti. Ha dovuto rinunciare a Osimhen per via di precedenti accordi, ha sopportato la cessione a gennaio di Kvara per motivi aziendali ma nel frattempo ha convinto Di Lorenzo, il capitano, a non lasciare Castelvolturno, ha rilanciato calciatori che sembravano perduti tipo Lobotka, Anguissa, Politano, e trasformato in protagonisti decisivi durante gli infortuni di Buongiorno e &, gente che molti volevano accompagnare alla porta (Juan Jesus) oppure nuovi acquisti che venivano considerati inutili tipo Gilmour, Billing.  
Questa esperienza può tornare utile per frenare le tentazioni che si registrano in queste ore dentro e fuori casa Milan. La prima pietra dev’essere il ds e con lui la scelta del nuovo allenatore: professionisti di provato spessore non si faranno certo condizionare dai giudizi attuali ma proveranno a fare una cernita più accurata. Siamo proprio sicuri che Leão non serva più al Milan? Gli attuali Theo Hernandez e Maignan sembrano i fratelli dei due strepitosi attori dello scudetto 2022: è proprio garantito che cedendoli al miglior offerente sia possibile migliorare nei due ruoli? Infine, se Ibra è convinto, come ha ripetuto in un dibattito televisivo con Boban, di avere «una rosa più forte dello scudetto», questo è il momento di dimostrarlo".