Reichart (A-22): "Non credo che la nuova Champions piaccia ai tifosi"

Reichart (A-22): "Non credo che la nuova Champions piaccia ai tifosi"MilanNews.it
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Oggi alle 16:40News
di Francesco Finulli
fonte tuttomercatoweb.com

Nel corso del "Social Football Summit 2024", in corso di svolgimento allo Stadio Olimpico di Roma, è intervenuto l’amministratore delegato di A-22 Sports Management Bernd Reichart. Queste le sue parole: “Non credo che il calcio attuale si prenda cura dei tifosi, noi riteniamo che spesso mettiamo i tifosi al centro di tutto quello che facciamo. Io non ritengo che ci sia un’attenzione adeguata nei confronti dei tifosi, spesso i match e le competizioni non sono così eccitanti come dovrebbero essere e non richiamano l’attenzione dei tifosi. Ci sono sicuramente margini di miglioramenti, l’accesso all’industria del calcio è diventato estremamente complicato anche dal punto di vista economico.

Vengono richieste spese eccessivamente onerose per seguire la propria squadra del cuore e il calcio è diventato troppo costoso per i tifosi. In termini economici i tifosi si trovano a pagare sempre di più e tutto questo fa si che i tifosi si allontanino dallo sport perché ci sono alternative più economiche che li attraggono o devono sposare alternative come la pirateria, che era presente nel cinema e nella musica e ora lo è anche nel mondo del calcio. Sono soluzioni semplici da raggiungere ed economiche, noi invece vogliamo offrire in maniera gratuita una piattaforma per i tifosi, più aggiungere un abbonamento premium per avere un contatto diretto con la propria squadra del cuore".

Sulla nuova Champions: "La nuova formula della Champions penso non piaccia ai tifosi e non piace neanche a me. Se ogni club gioca in modo sconnesso rispetto ad altri club, senza affrontare le stesse avversarie e poi si ritrovano in un’unica classifica non funziona. Manca il concetto di partite in casa e in trasferta, sta creando ancor più partite sconnesse tra di loro. Secondo la UEFA servono 7.6 punti per passare alla fase successiva, ma forse questo è l’aspetto più difficile da capire per i tifosi. Devono essere i club a decidere la formula più adatta di competizione, non deve essere imposta da qualcuno. Noi vogliamo avere un consenso quanto più univoco possibile. L’idea originale era quella di creare una libera concorrenza proponendo nuove idee, l’idea non era quella di distruggere qualcosa di esistente ma di proporre qualcosa di innovativo.

Il format che abbiamo proposto a dicembre è frutto degli input dei vari club, ma essendo una proposta è soggetta a discussione e revisione. È importante quanto consenso raccolga ogni idea, basti pensare alla nuova Champions. Noi stiamo cercando di vedere quanto consenso avrà questo format, che al momento sembra riscuotere grande successo. Credo che un calendario non debba essere imposto dall’alto, bisogna coinvolgere giocatori e i club che sono i datori di lavoro dei calciatori. Il processo deve essere più trasparente, stiamo facendo in modo che i club abbiano maggiore visibilità anche potendo gestire la propria rosa come meglio credono. Non credo che ci debba essere un’associazione che decide tutto il calendario e il format di tutte le competizioni. Roma non è stata costruita in un giorno, sicuramente ci serve una certezza giuridica e l’abbiamo raggiunta. Ci serve poi il consenso dei tifosi e la sostenibilità per i club a livello economico e la necessità di creare connessioni dirette con tutto il mondo. Ora dobbiamo cercare di dialogare con i club per far si che possano collaborare nel migliore dei modi. Dobbiamo creare una versione unificata che sposi le volontà di tutti”.