Tutta colpa di noi tifosi!
E così fu… Quello che non sarebbe dovuto succedere è puntualmente accaduto. Non si gioca questo week end e la guerra è ufficialmente aperta. I due giorni intensi di botta e risposta tra l’AIC e la Lega mi han riportato all’infanzia e ai pomeriggi passati in cortile a giocare a pallone.
Quei pomeriggi dove tutto poteva esser rovinato dall’amico antipatico che, stringendo a se il pallone, strillava : “la palla è mia e non gioco più, uffa”. Peccato che a farlo adesso non siano innocenti bambini con il sogno di giocare nella squadra del cuore bensì adulti e vaccinati che si allontanano sempre più dalla figura che dovrebbero ricoprire, quella degli idoli da amare e da imitare.
Comunicati pieni di ipocrisia, ignoranza e demagogia asfissiano noi tifosi già provati da un mercato che si trascina stancamente verso la sua conclusione senza grandi colpi che possano migliorare il livello del nostro torneo e dove partenze illustri dimostrano che lo stesso è sempre più insidiato da mercenari privi di passione.
Nonostante tutto questo e nonostante tutti gli scandali che hanno coinvolto il nostro calcio, il tifoso era in trepida attesa di respirare aria di calcio giocato. Tornati dalle brevi e sudate vacanze, per chi le ha fatte, eravamo tutti ansiosi di poter inaugurare il nostro nuovo abbonamento che, nonostante la crisi e tutti i problemi della vita di noi comuni mortali, è sempre presente in un modo o nell’altro nel nostro portafogli.
Ed invece nulla, non si gioca e questa è la triste realtà di questo fine settimana. A questo punto non importa più di chi sia la responsabilità poiché a sentire le parti in causa è sempre colpa di altri. Il problema è che la colpa è proprio di noi tifosi che, accecati dalla passione, rendiamo questi personaggi protagonisti di un mondo parallelo che non vive di guerre e crisi finanziarie o di tutte le problematiche che riguardano la quotidianità di noi comuni mortali.
Ma noi tifosi abbiamo l’anello al naso e di tutto questo ci dimentichiamo in fretta correndo allo stadio per osannarli o aspettandoli al freddo davanti ad un hotel per strappar loro un autografo.
Loro vivono su un altro pianeta fatto di ignoranza e presunzione dove bivaccano circondati da benefit e confort di ogni genere.
Guadagnano milioni ma li trovi in centro a Milano a chiedere ad un vigile urbano di non dare loro la multa da 72 euro perché il loro cognome dovrebbe ricordargli qualcosa. Scendono raramente sul nostro pianeta e lo fanno per soli due motivi, ritirare la loro busta paga e andare in discoteca e prelevare la ballerina di turno da portare a casa. I bigotti si scandalizzano, le riviste di gossip si nutrono di questo e gli scienziati ritengono che due singoli neuroni si debbano per forza incontrare per innescare la scintilla e formulare pensieri.
Questa volta non ci sono riusciti e si sono nascosti dietro frenetici tentativi di dimostrarsi pronti al dialogo last minutes per risolvere la situazione. Si nascondono dietro il termine “contratto” proprio loro che i contratti li rinegoziano dopo sei mesi dalla sottoscrizione mandando i procuratori a battere cassa e “forzando” mafiosamente le società ad accontentarli o a cederli a chi vogliono loro.
Non intendo neanche iniziare il capitolo legato al termine “sciopero” perché troppo nauseato. Un vero sciopero, se si è convinti di quello che si fa, è quello di astenersi dal lavorare e lottare per i propri diritti rinunciando alla giornata lavorativa e ai suoi relativi compensi. Che rinuncia è se la giornata in oggetto verrà recuperata?
Loro invece non rinunciano a nulla perché nel loro pianeta questo vocabolo non esiste ed allora questo week end lo impiegherò sdraiato al sole sognando un mondo dove al calciatore venga negato l’accesso ad un locale perche’ vestito in maniera non idonea; che faccia la coda per un tavolo al ristorante; che si trovi in piazza Duomo senza che nessuno gli chieda un autografo. Utopia lo so ma basterebbe che le società mettessero in campo le formazioni primavera per dare un forte segnale a tutti, futuri campioni compresi. Magari dando loro proprio quella vetrina tanto sognata che possa evidenziare qualche giocatore interessante. Non so quale di questi sogni sia davvero realizzabile ma so solamente che a mio nipote, che correva vestito con la maschera di un campione di Wrestling, non mi son sentito di dire lui che lo sport da lui amato fosse finto e pieno di personaggi gonfiati.
Buon week end NON EVOLUTO a tutti i tifosi…di tutte le squadre.
Alessandro Jacobone
Amministratore - milanisti Non Evoluti
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