IL PAGELLONE DEL CENTROCAMPO - Il Principe e il Pirata e un'inattesa rivoluzione
Il Pagellone del centrocampo del 2011:
Aquilani 7: Il principe e il pirata. Lui ed Antonio Nocerino, i due acquisti dell’ultim’ora, surrogato di presunta (molto presunta) seconda scelta rispetto al luccichio famigerato Mister “X”. Classe, esperienza e personalità per un centrocampo che dopo l’addio di Pirlo implorava qualità a gran voce. Servito!
Nocerino 8: Tra tante conferme, emerge nella prima metà del campionato una sorpresa di quelle strabilianti. Arriva dritta dritta da Palermo dopo aver vissuto gavetta a palate. Totò da Napoli è l’atipico artista del nuovo Milan di Allegri, che assicura fiato e chilometri, ruvidità e contrasti, ma anche (soprattutto) gol e inserimenti.
Valoti 6: Arrivato dall’Albinoleffe, dopo una toccata e fuga per la Primavera, si è aggregato alla prima squadra rossonera fin dal ritiro estivo. Durante il precampionato ha dato dimostrazione di capacità incoraggianti e tutte da coltivare
Gattuso 8: Il secondo tricolore della carriera arriva al termine di una stagione da stakanovista, che lo ha visto impiegato con grande frequenza e a costo di lasciare per strada un pizzico di lucidità. C’è chi a marzo lo dava per “bollito”, ha risposto come sa e come forse non immaginava neanche lui. Ha rialzato la testa dai colpi di un infortunio serio e capovolgente come pochi, ed è pronto per un altro anno, alla Rino Gattuso
Van Bommel 6,5: Il voto è la media tra i contenuti dell’ottima stagione coronata con lo Scudetto e con una lunga serie di prove d’autore, e la singhiozzante prima parte del campionato attualmente in corso. Si alterna con Ambrosini in cabina di regia offrendo garanzie spesso da rivedere
Ambrosini 5,5: E’ l’altra metà appannata della cabina di regia. Nella staffetta con il collega olandese perde per strada chilometri e affidabilità, è da tanto che non gli vediamo sfornare quelle prestazioni di spessore a cui ci aveva abituati.
Emanuelson 5,5: Avremmo dovuto valutarlo nel Pagellone della difesa, dal momento che è arrivato a Milanello come rinforzo per la fascia sinistra. Ebbene, da quando ha varcato i cancelli della casa rossonera, ha praticato tutti i ruoli – dall’interno all’ala, passando per il trequartista e l’attaccante – tranne quello del terzino. Dà sempre l’impressione di poter creare qualcosa di interessante, ma è sempre, appunto, un’impressione
Seedorf 6,5: Come il connazionale Van Bommel, è passato da una magistrale primavera ad un autunno fin troppo normale. Le cuciture decisive al 18° titolo sono figlie del suo ago sapiente e di una classe determinante ed invidiata. Se a questa riuscisse ad abbinare una buona dose di continuità, altro che Mister “X”…
Flamini 6: Da febbraio a maggio tutto d’un fiato, mettendo in bacheca il torrido pomeriggio risolto da un suo gol contro il Bologna. Poi un brutto infortunio al ginocchio, un lungo stop e la voglia di tornare che lo riporterà in campo a giorni
Boateng 8: Ci sentiamo a disagio a parlare di lui come di una sorpresa, è fuori luogo, scorretto lontano dagli schemi, così come si mostra lui in campo. In grado di inventare e distruggere, offendere e difendere. Il tutto con un ineffabile filo conduttore: la voglia di stupire e di non conformarsi mai alla media. Di essere unico ed inimitabile, con successo strabiliante.
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