CorSport - Bologna-Milan: così Saputo e Fenucci hanno ottenuto il rinvio della partita

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© foto di Daniele Buffa/Image Sport
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di Lorenzo De Angelis

Il rinvio di Bologna-Milan ha fatto e farà ancora discutere, non solo perché al momento la partita si giocherà a data da destinarsi (molto probabilmente a febbraio), ma anche perché questa decisione ha avuto conseguenze dirette sul prossimo, importante, impegno di campionato della formazione di Paulo Fonseca, che contro il Napoli dovrà fare a meno di due pilastri come Theo Hernandez e Tijjani Reijnders, che avrebbero dovuto scontare la propria squalifica proprio nella partita del Dell'Ara. 

Questa decisione, comunque, considerato il fatto che è stata presa dal sindaco della città di Bologna Simone Lepore, potrebbe creare dei precedenti importanti, ma questa mattina Il Corriere dello Sport ha svelato le mosse che hanno permesso a Joey Saputo, presidente del Bologna, a stoppare Lega e Milan, che tra giovedì e venerdì si sono adoperate per trovare la soluzione migliore ad entrambe per giocare questa partita. 

LA STOPPATA DI SAPUTO - Molti pensano che dietro il rinvio di Bologna-Milan ci sia solo la decisione, importante e decisiva, presa dal sindaco Lepore, ma anche il presidente Saputo ha avuto la sua importanza in tutta questa situazione. Stando infatti a quanto scritto questa mattina da Il Corriere dello Sport, il numero uno dei rossoblù "ha chiamato sul telefonino Claudio Fenucci, che a quell’ora stava partecipando all’Assemblea di Lega a Milano. Cosa gli ha detto? Su per giù lo ha informato che per il grande rispetto che il Bologna ha nei confronti di questa Bologna che sta soffrendo la squadra non sarebbe andata a giocare in nessun altro stadio. E pazienza se poi i consiglieri della Lega chiamati a dover decidere non fossero entrati nell’ordine di idee di fare un passo indietro e di conseguenza di punire il Bologna con lo 0-3 a tavolino". 

Nel frattempo il Milan e la Lega stavano cercando delle soluzioni per giocare questa partita, in campo neutro ed a porte chiuse, insistenza che ha fatto diventare molto fermo nelle sue argomentazioni il capo azienda Fenucci, che fino a quel momento aveva cercato con la sua solita diplomazia e con toni anche bassi di far capire ai suoi colleghi le infinite difficoltà della gente di Bologna e anche del Bologna per poter organizzare eventualmente in poche ore una trasferta. 

IL TENTATIVO DI SCARONI - Considerato il momento che stava, e sta tutt'ora, attraversando la città di Bologna, il presidente del Milan Paolo Scaroni si sarebbe potuto evitare quell'uscita polemica al termine del Consiglio, ma durante lo stesso ci sono da riconoscergli due atteggiamenti. Il primo: essendo parte in causa, ha ritenuto opportuno astenersi nella votazione. Poi il secondo, continua Il Corriere dello Sport, tentando di far giocare la partita a porte chiuse ma non volendo far mancare i soldi alla gente colpita da questo disastro, Scaroni ha fatto sapere che il Milan sarebbe stato disposto a versare la metà di quello che sarebbe stato il ricavato dell’incasso da mettere a disposizione degli alluvionati (sui 500 mila euro), e cioè circa 250.