De Ketelaere e un addio necessario. Anche per il bene del ragazzo...
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Milan e Atalanta hanno raggiunto un accordo per il trasferimento a Bergamo di Charles De Ketelaere, sulla base di un prestito oneroso da tre milioni di euro e un diritto di riscatto fissato a 23 milioni. Manca solo il via libera del giocatore che i due club sperano che possa arrivare già nelle prossime ore.
POCO SPAZIO - Tra i tifosi milanisti ci sono due partiti: chi è d'accordo con la cessione del belga e chi invece è convinto che meritasse una nuova chance dopo l'ultima deludente stagione. E' vero che in passato altri giovani hanno svoltato nella seconda annata in rossonero, ma la situazione in questo caso è diversa: nel nuovo Milan di Stefano Pioli, che passa dal 4-2-3-1 al 4-3-3, non c'è più spazio per il trequartista e quindi non è semplice trovare una collocazione in campo a De Ketelaere (troppo lento per fare l'attaccante esterno o la mezzala). A diminuire ancora di più lo spazio a disposizione, c'è il fatto che questa estate il Milan ha fatto diversi investimenti nel reparto offensivo, come Pulisic, Okafor, Romero e Chukwueze, e dunque nelle gerarchie di Piol il belga partirebbe alle spalle di tutti loro.
QUESTIONE MENTALE - Alle questioni prettamente tattiche e di campo, si aggiunge poi anche la questione mentale: è innegabile che nell'ultima stagione Charles ha sofferto molto l'impatto in un top club come quello rossonero e non ha saputo rispettare le grandi aspettative con cui era sbarcato a Milanello, oltre a non aver dimostrato la giusta personalità che serve in certi contesti. Dopo aver giocato molto spesso titolare all'inizio, l'ex Bruges è stato poi impiegato sempre meno da Pioli, fino a finire ai margini del progetto tecnico milanista (zero minuti nei quarti e nelle semifinali di Champions League, in Serie A solo quattro volte titolare nel 2023). Vivere un'altra annata così non farebbe bene a nessuno, in primis al ragazzo che ha bisogno di ritrovare la fiducia e il sorriso. E la sensazione è che sia più facile ritrovarli a Bergamo che a Milano.
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