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Cattaneo: "Questa squadra ha poco milanismo. Fonseca? Credo sia finito nel posto giusto al momento sbagliato"

ESCLUSIVA MN - Cattaneo: "Questa squadra ha poco milanismo. Fonseca? Credo sia finito nel posto giusto al momento sbagliato"MilanNews.it
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Ieri alle 18:00Primo Piano
di Lorenzo De Angelis

Milan ridimensionato, Leao, il caso rigori e le colpe, non colpe, di Paulo Fonseca per questo deludente inizio di stagione della formazione rossonera. Di questo e tanto altro ha parlato in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it il collega Marco Cattaneo.

Come interpreti la sconfitta di Firenze del Milan?
"C'è da dire che il Milan è una squadra molto strana, e secondo me la costante con le partite precedenti, poi il derby fa un po' storia a sé, è che la formazione rossonera le inizia male le partite. Anche con Lecce, nonostante sia poi arrivata la vittoria per 3 a 0, tre gol in pochi minuti, o a Leverkusen, il Milan ha giocato la mezz'ora finale di alto livello, ma ha avuto bisogno di un gol subito, di qualcosa che lo svegliasse. Non ha quell'anima, quel sentimento, che porta a sbranare la partita sin dal primo minuto. E Firenze la partita è iniziata male, vissuta da episodi, rovinata da disattenzioni e da errori che si vedono in categoria minori, che poi hanno portato a quel risultato. Io ho la percezione e la convinzione che il Milan sia una squadra forte, come potenziale, come giocatori, come somma delle individualità, ma mi sembra anche una squadra che ha parecchi problemi che sono, forse più che problemi calcistici, problemi che si manifestano fuori dal campo, di coesione, di credibilità magari anche di rapporti all'interno della squadra, di essere squadra fino in fondo. E in momenti delicati, quando all'interno della partita ce ne sono tanti, bisognerebbe essere squadra, mi sembra che il Milan si sgretoli troppo facilmente". 

È tutta colpa di Fonseca?
"Io sono convinto, almeno penso, che Fonseca sia uno bravissimo, non finito al posto giusto al momento giusto per lui. Mi sembra palese che se due giocatori sbagliano il rigore non può essere colpa di Fonseca, così come se il Milan prende il gol del 2 a 1 a Firenze come l'ha preso, non penso che possa essere responsabilità dell'allenatore. La cosa che mi sembrerebbe assurda nel caso il Milan decidesse di cambiare allenatore, visto appunto che il problema è anche di atteggiamento, motivazione, l'ho sentito dire in questi giorni, che poi è un pensiero che ha attraversato tutti no, o molti, "Ah se il Milan avesse preso Conte magari certi atteggiamenti non li avremmo visti, certi cali di concentrazione non li avremmo visti, certo episodi, ammutinamenti non ci sarebbero stati". Ma è molto triste pensare che serva un sergente di ferro, un generale in panchina per avere serietà e comportamenti inappuntabili da parte dei giocatori. Cioè non può essere che il giocatori si adagi, perché l'allenatore è considerato troppo morbido, troppo molle, e a quel punto non hai dei comportamenti seri da parte dei giocatori. Io penso che lui abbia il suo stile, i suoi comportamenti, il suo carattere, che mi sembra che siano molto eleganti e rispettabili, e che abbia anche delle buone idee di calcio. In questo momento mi sembra più la squadra che abbia poca anima, che non abbia sentimento, non abbia milanismo. Quindi no, penso che sia più colpa degli altri che di Fonseca". 

A questa squadra manca un leader, un capitano?
"Secondo me il capitano è quello che va a Roma da Theo e Leao e dice: "Cosa fate qua, venite dove siamo tutti", al di là della fascia che alla fine è una cosa relativa. Il vero capitano è quello che fa queste cose. Il vero capitano è quello che si avvicina a Theo ed Abraham col pallone in mano mentre si avvicinano al dischetto e dice: "Il rigorista è quest'altro", prende il pallone e lo dà a quell'altro. Se dovessi dirti uno che ha il carisma, lo spessore, le spalle larghe, la leadership anche per avere atteggiamenti di questo tipo, mi viene da dire che Morata possa il capitano di questa squadra. Anche se, convintto che, prima parlavano di milanismo, sia fondamentale che chi indossa la fascia, ma vale per tutte le squadra, sappia cosa voglia dire indossare quella maglia, in questo momento tra gli undici titolari del Milan, mi sembra che Gabbia possa fare quel ruolo lì. Poi è molto pacato, molto quieto, molto sobrio negli atteggiamenti, non per forza il capitano deve essere uno irascibile, troppo protagonista. Lui potrebbe farlo a modo suo, con dei silenzi, con atteggiamenti. Il capitano perfetto il Milan lo aveva fino a due anni, poi è andato al Newcastle. Per me era lui il perfetto capitano del Milan da lì ai successivi 15 anni". 

Caos a Firenze tra errori tecnici ed il caso rigori
"L'altro giorno a cronache avevo chiesto: "Secondo voi è più inaccettabile quello che abbiamo visto sul gol del 2 a 1", che è veramente una roba di calcio difficile, non puoi prendere un gol così, "o quello che succede sul calcio di rigore?". Balzaretti mi risponde: "Quello che succede sui due calci di rigore". E se ci pensi il primo è un aspetto che puoi medicare, curare, per evitare che ci siano quelle tipo di disattenzioni. Ma quando c'è quel genere di anarchia, quando ci son quei comportamenti. Guarda il Napoli di due anni fa, di una anno fa e di adesso. È una squadra che bene o male ha mantenuto una grossa percentuale di giocatori, ed ha cambiato guida tecnica per un anno quattro volte. Ed alla fine con gli stessi giocatori ottieni risultati diversi, perché quando entri in una spirale negativa, o quando viene a mancare la chimica di squadra, il sentimento, quando non sei più squadra...Io non so se stiano più bene insieme loro. Io mi chiedo se questa situazione, che mi sembra esula dai fatti calcistici di campo, quando possa migliorare, cosa possa migliorare. Se l'allenatore, se la società, se un discorso di Ibra, un patto nello spogliatoio. Io credo che la priorità del Milan sia quella, sia di diventare squadra anche in atteggiamenti e comportamenti, anzi soprattutto nei comportamenti". 

In caso di esonero di Fonseca, chi prenderesti al suo posto per far ripartire il Milan?
"L'altro grosso tema è quello, perché in estate c'era l'imbarazzo della scelta. In estate c'erano tre nomi che per me potevano essere perfetti per il Milan. Io Conte credevo un po' di meno, perché credevo che si sposasse un po' di meno con la tradizione anche del Milan, forse anche con i giocatori, anche se poi è un allenatore che ha sempre dimostrato di saper cambiare, di non essere così integralista come viene dipinto. Però il Milan diciamo che ha sempre avuto una filosofia che vedevo più in altri allenatori, uno su tutti per me De Zerbi sarebbe stato l'allenatore ideale per il Milan che stava nascendo e che stavano costruendo. E l'altro, che era un po', non so se definirlo una via di mezzo, ma sarebbe stata un'altra scelta eccellente, era Thiago Motta. Quindi in estate c'era un podio di allenatore che comunque avesse scelto il Milan secondo me avrebbe fatto un grande affare". 

E adesso?
"Adesso è molto difficile. Allegri sarebbe una grande toppa nell'immediato, non so cosa potrebbe dare nel lungo periodo. Probabilmente adesso arriverebbe a sistemare la fase difensiva, abbassare il baricentro e dare più compattezza, e poi magari Leao potrebbe fare qualche gol in più. Non lo so, potrebbe servire i primi due tre mesi, ma poi secondo me si sposerebbe poco con l'idea che ha il Milan per gli anni futuri. Proprio non saprei. Altri nomi pescati dall'estero non mi convincono, avrebbero bisogno di tempo. L'altro nome che circola è quello di Sarri, io credo che abbia bisogno di parecchio tempo per lavorare. Cioè tu devi chiedere a Tomori di lavorare di reparto con gli altri tre della linea difensiva, ed è una cosa che il Milan non fa da troppo tempo per arrivare uno e sistemare quella roba lì, perché noi ci ricordiamo, soprattutto i meccanismi offensivi del Napoli di Sarri, dell'Empoli di Sarri, della Lazio di Sarri, ma la prerogativa principale di Sarri, il primo punto sul quale andrebbe ad operare, è di sistemare le cose dietro. Però dietro si lavora di reparto, non si va con gli uno contro uno a cercare l'uomo tutto campo, quindi lo vedrei meno bene. Io credo in De Rossi allenatore, soprattutto perché ne parla così uno dei maggiori esperti di pallone in questo paese, Walter Sabatini, e quindi per me questa è la sensazione. Se lo dice lui mi fido, ed il ragazzo si farà". 

Questo Milan sta facendo perdere la passione ai propri tifosi
"Questo è un altro tema. L'affezione che era montata negli ultimi anni, nei momenti di grande festa ma anche nelle difficoltà, perché comunque i 5 anni di Pioli, nei momenti più complessi c'erano stati (i tifosi ndr), ma non era mai mancato il supporto, il sostegno, l'identificazione del tifoso con la squadra. Mi sembra che il grosso peccato del Milan in questo inizio stagione sia un po' di disaffezione, come quasi il tifoso non riconoscesse un'anima, un milanismo nella squadra". 

Su l'eterno discusso Rafael Leao
"È un giocatore che fa davvero arrabbiare più della Serie A. Mi sembra di iniziare a scorgere un po' di insofferenza da parte di qualche giocatore, vedi Tomori a Firenze. Perché é questi straordinari campioni sono quelli a cui casomai perdoni una rincorsa in meno, un atteggiamento difensivo, un po' più morbido, un aiuto in meno ai compagni, ma lo fai però quando ti fa vincere le partite, facendo tutto il campo da solo, dribblando tutti gli avversari e facendo gol. Però se manca anche quel contributo in fase offensiva, diventa difficile da sostenere, credo, ipotizzo ed immagino anche per i compagni. E fa rabbia conoscendo il potenziale, il talento e la forza che ha questo giocatore". 

Sul tema indagine ultras
"L'impressione è che questa volta, perché non è la prima volta che esce questo tema, magari o una volta viene denunciato da Capello, ed escono le intercettazioni, e c'è un caso di cronaca, che non finisca lì. Che non finisca che ne parliamo, ci indigniamo, e tra tre mesi gli stadi tornano ad essere quello che erano prima. Io credo nella passione dei tifosi, nella grande forza di chi sostiene le squadre, ma credo anche nella necessità che tutto il resto venga lasciato fuori dagli stadi. Quindi droga, criminalità...mi sembra tutto talmente ovvio, talmente logico. L'unica cosa che mi sento da dire è che da un lato per me va fatta proprio pulizia al 100%, dall'altro attenzione a dire che queste sono le curve in Italia. Cioè le curve sono fatte al 95% da persone che vogliono cantare e sostenere la squadra dal primo all'ultimo minuto. Il 5% che condiziona la curva con comportamenti criminali e criminosi va allontanato, perseguito e mai più visto in nessuno stadio italiano". 

In conclusione
"La curva è tifo, il sostegno, il suono, il rumore, ma io non credo che queste persone c'entrino parecchio col calcio. Non so neanche quandot siano veramente interessate al futuro di Fonseca, alla crescita di Leao e chi arriva nel mercato di riparazione. Per loro il calcio è semplicemente un pretesto per alimentare i loro affari criminali e poco altro".