Gazzetta - Come balla la difesa del Milan. Fonseca deve cercare equilibrio

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mercoledì 4 settembre 2024, 12:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Al di là dei punti fatti - solamente due in tre partite - a essere impietosi in questo avvio di campionato del Milan sono le statistiche difensive e in generale il rendimento della squadra in fase di non possesso. I rossoneri hanno subito due gol a partita, in totale sei, il che rende il Diavolo la difesa più perforata del campionato, allungando un incubo che era cominciato la scorsa stagione (11esimi a fine torneo come gol subiti).

Cosa è successo?

Cosa è successo dalla stagione 2021/2022 in cui il Milan vinse il campionato subendo 31 gol e solo due nelle ultime 11 gare? Perché due anni dopo i gol subiti sono diventati 49 e anche con un cambio alla guida tecnica le cose non sono cambiate? Questa è la domanda a cui prova a rispondere questa mattina la Gazzetta dello Sport. Analizzando le varie stagioni post tricolore, emerge che il Milan ha perso tanto equilibrio. Quella formazione del 21/22 che magari qualitativamente non era più forte di quelle venute dopo, aveva però un maggior equilibrio ed era così riuscita a blindare la difesa: prerequisito fondamentale per vincere un campionato. C'erano Kessie, Tonali e Krunic che a centrocampo garantivano una copertura alla difesa solida; sulla fascia destra Calabria e Saelemaekers Messias controbilanciavano adeguatamente l'esuberanza dei colleghi di sinistra. Tutto era perfettamente bilanciato, anche se forse potenzialmente meno spettacolare.

Cosa deve succedere?

Oggi il Milan ha cambiato varie pedine e ha perso praticamente tutti questi giocatori determinanti per blindare lo scudetto, incluso Kalulu. E allon stesso tempo i giocatori che sono arrivati, molto dei quali hanno ottime qualità, non hanno però le stesse caratteristiche di quelli che hanno salutato Milanello. Per questo motivo il lavoro di Fonseca sarà cercare di capire come ridare equilibrio a una squadra totalmente disordinata, con le qualità dei giocatori che ha a disposizione. Può essere passare al 4-3-3? Forse. Può essere anche mantenersi al 4-2-3-1 ma con gli interpreti disposti in maniera differente. La risposta dovrà trovarla il tecnico portoghese. L'unica parola d'ordine, oltre a equilibrio, è adattabilità: l'ex Lille non dovrà intestardirsi sulle proprie posizioni ma essere aperto anche a rivedere le sue idee in corso d'opera.