Fuori dalla Champions. Non voglio crederci. Sconfitti e umiliati. Magari Theo unico colpevole e penso a… Einstein!
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Umiliazione.
Una umiliazione infinita in una stagione ricca di accadimenti incredibili e mai vissuti nella storia rossonera. Il Milan è eliminato dal Feyenoord. Lo sillabo perché non riesco a rendermene conto: “IL - M I L A N - È - S T A T O - E L I M I N A T O - D A L - F E Y E N O O R D”.
Nelle ultime tre partite, contro Dinamo Zagabria e, ripeto, Feyenoord, gli uomini di Conceicao hanno raccolto un punto. Un solo misero punto. Passano i minuti ma è difficile rendersi conto di non essere più in Champions League, di passare un mese di marzo seduto su quel maledetto divano, compagno di troppo lunghi anni e sul quale speravo di non rannicchiarmi più nelle serate di Champions League.
“Usciti col Feyenoord”.
“Usciti dalla Champions League”.
È il ritornello che mi risuona nelle orecchie, sono le parole che mi rimbombano nella testa. Non è stato sufficiente un gol dopo 37 secondi contro una squadra che aveva perso 6-1 nell’ ultima trasferta a Lille, ma che oggi aveva molte riserve rispetto a quella squadra. Danno la colpa a Theo, che ripete poi lo stesso gesto tanto nervoso quanto inutile di Musah a Zagabria per il primo giallo, per poi cadere in area per la piu’ sciocca delle simulazioni. Magari questa stagione disastrosa vedesse solo Theo come unico colpevole. Sarebbe facile allora trovare una soluzione. La verità che, in questi ultimi otto mesi, sono successe tali e tante nefandezze, episodi incredibili, fatti allucinanti, non ultimo la preparazione anomala alla vigilia della partita più importante dell’anno, che trovare un solo colpevole è esercizio banale e molto comodo. Adesso che prenda pure una multa il francese, ma sono tanti che dovrebbero prendere multe o automultarsi.
Purtroppo in 24 mesi è stato distrutto quel prezioso lavoro che aveva riportato il Milan ai suoi livelli di… normalità. Cioè un club di grande blasone, protagonista in Italia e soprattutto in Europa, accompagnato dall'emozione dei suoi meravigliosi tifosi. Che cosa ci aspetta ora? Tante le domande. Quale futuro ha questo allenatore? Quali le ripercussioni sul piano tecnico ed economico in caso di possibile mancata partecipazione alla prossima Champions League? Quale il morale dell’ambiente e dei giocatori dopo il triste pareggio e la conseguente eliminazione? Lascio la sala stampa alla fine di una partita di Champions League, gustandomi ogni secondo di questa pur brutta serata.
Perché non ho certezze di quando vivrò un’altra notte con, nell’aria, la musica della nostra Coppa preferita. Io, sempre molto ottimista, fatico a trovare motivi di consolazione e speranza in uno dei momenti più tristi della storia internazionale del Milan.
Mentre esco mi viene purtroppo alla mente una frase agghiacciante nella sua verità, visto l’autorevolezza di colui che l’ha pronunciata: “La soluzione dei problemi non la trovi con le teste che li hanno causati!”. Era Albert Einstein!
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