Gazzetta - Mental coach e bomber, il doppio ruolo di Ibra: Pioli riconosce il peso di Zlatan oltre il campo
L’età non gli permette di correre e sbattersi come un tempo né di giocare sempre. Ma le sue qualità di bomber sono rimaste intatte, così come la sua voglia di vincere e l’innata leadership. Ibrahimovic è sempre lui. Con qualche acciacco in più, ma è sempre lui. Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, Zlatan non si limita a segnare, ma fa gruppo, dà l’esempio, parla alla squadra prima e dopo le partite.
Un altro record personale nel mirino
Insomma, un allenatore aggiunto in campo e fuori. Contro la Roma, primo club italiano colpito in carriera nonché avversaria più marchiata in Serie A (10 gol in 14 presenze), Ibrahimovic potrebbe segnare la rete numero 400 nei campionati nazionali in cui ha giocato. Un’altra medaglia da appendere al petto. Ma non è questo il punto focale della questione: Ibra ha cambiato il Milan, ha contribuito a costruire un gruppo vincente e non ha ancora concluso il suo lavoro.
Pioli-Ibra, rapporto solidissimo
"Ormai non dico più niente dopo le partite, da quando c’è Ibrahimovic entro anche meno nello spogliatoio", ha raccontato Pioli a Dazn. Parole, quelle del mister, che aiutano a inquadrare il doppio ruolo dello svedese, attaccante di razza ma anche mental coach. E l’allenatore rossonero è il primo a riconoscere il peso di Zlatan oltre il campo. Domani all’Olimpico dovrebbe partire dal primo minuto, per buona pace dell’ottimo Giroud. Perché quando il gioco si fa duro, Ibra non può restare a guardare.
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