I perchè di una scelta
Avevamo pronosticato il ritorno prepotente degli echi di mercato e puntualmente così è stato, Thiago Silva-PSG è tutt'altro che un rumor. Il brasiliano avvistato a Parigi per motivi di varia natura, è comunque al centro di una trattativa che alcuni definiscono in stato embrionale, altri ben avviata. Il ben avviata può dipendere dal fatto che il Milan è pronto a parlare, i francesi, o meglio lo sceicco pronto ad investire. Il numero uno al mondo al centro della scena, sotto gli occhi di tutti, con una tifoseria in fermento, unita nel bocciare a priori la trattativa che in altri tempi forse non sarebbe mai nata. L'originale e unico Franco Baresi, si sarebbe opposto per primo, ma i momenti cambiano e bisogna ragionare al presente. Il Milan deve rifondare o meglio, integrare l'attuale organico con giocatori di primo livello, magari giovani e in grado di garantire longevità al progetto, per questo servono soldi. Perchè cedere il n.1 al mondo nel proprio ruolo? Semplice, intanto perchè è il giocatore più richiesto, sicuramente non è l'ingaggio di Thiago Silva a far gridare allo scandalo e pesare nelle tasche della dirigenza, ma la prospettiva di incassare tanto dal suo cartellino, rende il tutto particolarmente allettante.
Importante sarà il passaggio seguente, ovvero l'intero e sottolineamo intero, reinvestimento del ricavato di tale eventuale cessione. Non è ammissibile che dei presunti 45-50 mln, solo parte di essi venga destinata al rafforzamento, la cifra dev'essere girata tutta nelle mani di Adriano Galliani che saprà portare a casa talenti di livello assoluto. La transazione Thiago Silva-PSG potrebbe addirittura diventare un affare, non solo per l'ingente somma che verrebbe versata nelle casse di via Turati. Cedere il migliore difensore del mondo non è paragonabile ad una vittoria, venderlo ad una squadra al top come il Real Madrid o il Barcellona, significherebbe poi alzare bandiera bianca in campo europeo, trovare l'accordo con una squadra in costruzione come quella parigina è senza dubbio meno doloroso. E' vero che la proprietà dei transalpini è pronta a creare un dream team, ma è pur vero che il Man City insegna: la vittoria in tempi brevi non è assolutamente scontata. Dunque se il migliore deve lasciare il Milan che almeno non vada a rinforzare i numeri uno, poi spetterà al miglior Galliani integrare il gruppo rossonero, non si accettano errori.
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