Ibra-Robinho: lo scempio frena la serata perfetta

A volte è strana, a volte è esaltante, a volte è semplicemente inarrestabile; altre volte è da disperazione. Per ragioni diverse a seconda delle occasioni. Per ragioni diverse, come sono le caratteristiche dei due interpreti. Ibra e Robinho, che anche ieri hanno vissuto una serata da protagonisti. Proprio come contro il Barça: mercoledì sera entrambi hanno sfiorato il gol, ma è stata la volta di una serata strana. Uno divora un gol praticamente già fatto per poi sparire dalla circolazione, l’altro sbaglia da pochi passi un’occasione potenzialmente più difficile salvo provare con coraggio a rimanere in piedi fino alla fine, ma senza dare seguito alla candidatura al ruolo di protagonista. Ieri è andata diversamente, perché l’intesa ha funzionato, perché la linea di porta è stata varcata, l’obiettivo gol raggiunto e la candidatura rispettata. Dando un’occhiata al primo gol di Robinho, uno di quelli che solitamente il brasiliano fallisce senza batter ciglio, è impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte all’ennesima dimostrazione di forza e strapotere fisico di Zlatan. Spalle alla porta, difesa della palla impeccabile, dalla retroguardia del Catania composta al centro da tali Legrottaglie e Spolli – tutt’altro che mingherlini – con una facilità disarmante. Tocco no look con la punta sinistra a scavetto per Robinho, che mira al secondo palo e calcia sul primo. Carrizo non ce la fa, esattamente come Marchese, che per chi sceglie inquadrature comode salva sulla linea, per chi preferisce andare a fondo, è un’altra cosa. Hai voglia, poi, a parlare di dossier, a sbuffare e fare a gara a chi è più penalizzato (anche perché gara non ci sarebbe): finché si affideranno all’occhio e alla mente umani decisioni al limite della possibilità, ma da cui ci si può affrancare – con buona pace dei risultati regolari – mediante l’utilizzo di un pizzico di tecnologia, lo scempio non finirà.

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